Il rimborso chilometrico ACI è la soluzione che facilita tutte quelle aziende che devono rimborsare i propri lavoratori che mettono a disposizione la propria automobile per l’attività professionale, per qualsiasi necessità o motivazione. Il diritto al rimborso chilometrico matura quando il dipendente va in trasferta, di cui se ne distinguono due tipi con applicazioni diverse: trasferta fuori dal territorio comunale della sede lavorativa oppure all’interno dell’ambito comunale.
Come funziona il rimborso chilometrico con auto aziendale
Per poter usufruire del rimborso chilometrico ACI, riguardante l’utilizzo dell’auto aziendale ad uso promiscuo, il datore di lavoro e il dipendente e/o collaboratore autonomo devono presentare una documentazione apposita. Solo in presenza di una preventiva autorizzazione scritta da parte dell’azienda o del dipendente ad effettuare una trasferta con auto aziendale è previsto il dovuto compenso, che dovrà essere presente all’interno del documento, insieme alla motivazione per cui si autorizza il tragitto con la vettura.
Generalmente il costo chilometrico, se relativo ai costi proporzionali e se effettuato al di fuori del Comune, non viene tassato secondo l’Agenzia delle Entrate. Se invece i costi non sono proporzionali, rientrano quindi nei “fringe benefit”, e vengono effettuati all’interno del Comune, sono tassati come un reddito. In qualsiasi caso il rimborso viene inserito nella busta paga del dipendente con fatture e/o ricevute ogni mese.
Il datore di lavoro potrebbe anche scegliere di acquistare una o più auto e metterle a disposizione di tutti i lavoratori che devono andare in trasferta per la propria attività professionale. Il dipendente dovrà andare presso la sede di lavoro, prendere l’auto aziendale e recarsi nel luogo della trasferta con quella vettura. In questo modo quindi nella busta paga non sarà inserito alcun compenso a meno che lo stesso non sostenga dei costi per l’utilizzo della macchina aziendale, come la benzina o eventuali pedaggi.
Come funziona il rimborso chilometrico per una ditta individuale
Nel caso di ditta individuale, è possibile diminuire la somma delle tasse scaricando il costo dell’auto, andando quindi a ridurre la base imponibile. Le spese che si sostengono per il lavoro devono quindi essere trasformate in un “costo fiscale”. Si può scaricare il costo auto per quanto riguarda i tagliandi, il cambio delle gomme, l’assicurazione, il bollo e tutto ciò che riguarda il funzionamento dell’automobile. Il fisco impone una limitazione, il costo auto infatti si può scaricare solo al 20%, con eccezione di chi svolge la professione di tassista o rappresentante. I rimborsi chilometrici devono essere documentati con la nota spese ed inseriti nel libro unico del lavoro, ognuno di essi deve essere ovviamente giustificato.
Quando e come può essere chiesta l’indennità chilometrica
L’indennità chilometrica viene determinata sulla base delle tabelle ACI. Si tratta di prospetti che vengono aggiornati ogni anno e che quantificano il compenso che spetta al lavoratore. Basta accedere al sito web ufficiale dell’ACI e calcolare quindi i costi chilometrici di esercizio, un’operazione facile che chiunque riesce a fare in pochi click. In questo modo si riescono a quantificare i valori del risarcimento anche sulla base dei singoli modelli di autovetture, motocicli, ciclomotori, furgoni e fuoristrada. È possibile anche verificare il prezzo dei carburanti e i limiti della deducibilità fiscale dal reddito d’impresa.
Come calcolare i km percorsi e il consumo di carburante
Il modulo di calcolo presente nel sistema ACI è piuttosto standardizzato, basta infatti inserire i propri dati personali, quelli del veicolo utilizzato e quelli più specifici del viaggio. In questo modo quindi vengono contati i chilometri totali percorsi, che verranno moltiplicati al costo chilometrico assegnato. Nelle quote per il rimborso chilometrico è compresa anche l’IVA. Chi utilizza un furgone, può scegliere il calcolo del costo per i km percorsi al netto di IVA, selezionando l’apposita opzione nel pannello dedicato.
Altra nota per il rimborso carburante: i prezzi variano a seconda del distributore e della regione, quindi non è semplice ottenere un unico criterio efficace, valido per tutte le vetture ed i tipi di utilizzo. È questo il motivo per cui l’ACI ha deciso di basare i conti sui prezzi dei carburanti indicati dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Metanauto, costantemente aggiornati.
Le tabelle Aci 2018 per i rimborsi chilometrici
Le tabelle ACI comprensive dei costi chilometrici standard di quasi ogni modello di automobile presente in Italia vengono pubblicate periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale. Se per caso in questi prospetti non dovesse trovarsi il veicolo utilizzato in modo promiscuo, allora basta prendere come riferimento il modello di autovettura più simile al proprio.
Nelle tabelle ACI 2019 sono contenute le tariffe relative alle seguenti tipologie di veicoli:
- autoveicoli a benzina in produzione
- autoveicoli a gasolio in produzione
- autoveicoli a benzina-gpl e benzina-metano in produzione
- autoveicoli elettrici e ibridi in produzione
- autoveicoli a benzina fuori produzione
- autoveicoli a gasolio fuori produzione
- autoveicoli a benzina-gpl e benzina-metano fuori produzione
- autoveicoli elettrici e ibridi fuori produzione
- motoveicoli