Pneumatici vecchi: c’è un modo per capire l’età

Conoscere l'età dei propri pneumatici è possibile, e anche piuttosto semplice: ecco dove cercare e come leggere la sigla che ne rivela la data di produzione

Foto di Laura Raso

Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Conoscere l’età dei propri pneumatici è molto importante: nonostante non esistano specifiche prescrizioni legate alla data di fabbricazione delle gomme, è bene sapere che le loro caratteristiche possono modificarsi nel tempo, compromettendone sicurezza e affidabilità.

I produttori hanno quindi adottato una sigla standard che consente di verificare il luogo e la data di produzione degli pneumatici, e che si trova riportata sul fianco di ogni esemplare: si tratta del codice DOT, acronimo che sta per Department of Transportation.

DOT: come leggere l’età delle gomme

Il DOT è una sigla che si trova sul fianco di ogni pneumatico, e ne indica luogo e data di fabbricazione. Si tratta di un codice composto da tre gruppi di caratteri alfanumerici: i primi due indicano il produttore e lo stabilimento in cui è stata realizzata la gomma, mentre l’ultimo codice permette di risalire alla data di produzione. È possibile conoscere l’età dei propri pneumatici con una certa precisione, poiché il codice DOT è abbastanza dettagliato da riportare la settimana di fabbricazione di ogni esemplare.

Il codice che compone l’ultima sezione del DOT, quello cioè che si riferisce all’età della gomma, è generalmente composto da 4 cifre: se ci si dovesse imbattere in un DOT di sole 3 cifre è bene fare attenzione, poiché l’assenza della quarta indica che la gomma è stata fabbricata prima del 2000. Saremmo in presenza di uno pneumatico davvero vecchio, e con ogni probabilità inservibile su strada.

Ma come leggere il codice DOT? Capire l’età della gomma dal DOT è piuttosto semplice: le prime due cifre indicano la settimana di produzione dello pneumatico, mentre le ultime due segnalano l’anno. Per esempio, un DOT 1219 indica che la gomma è stata fabbricata nella 12esima settimana del 2019, mentre 0222 è la sigla che si trova impressa sugli pneumatici costruiti nella seconda settimana del 2022.

I pneumatici hanno una data di scadenza?

L’associazione europea dei produttori di pneumatici (ETRTO) ha stabilito in 36 mesi il periodo massimo per cui uno pneumatico può essere considerato pari al nuovo. Non esistono nella legge italiana delle prescrizioni specifiche che facciano riferimento esclusivamente all’età delle gomme, poiché la loro salute dipende dalle diverse caratteristiche del prodotto e da numerosi fattori.

Resta come riferimento di tutti i produttori europei la norma UNI 11061, la cosiddetta legge sul DOT, che definisce le corrette modalità di utilizzo, montaggio e conservazione degli pneumatici al fine di conservarne inalterate nel tempo le caratteristiche tecniche.

Uno pneumatico non ha quindi una “durata” vera e propria, né una data di scadenza: come ricorda Assogomma “la durata è principalmente influenzata dalle condizioni di utilizzo, ovvero la combinazione tra stile di guida e veicolo sul quale il pneumatico è montato”. Alle condizioni d’uso vanno poi aggiunte le modalità di conservazione, specialmente nel caso di pneumatici fermi per qualche tempo – in magazzino o in garage.

La temperatura, la luce, la posizione in cui vengono conservate le gomme non utilizzate possono avere effetti importanti sulla qualità del prodotto: uno pneumatico conservato anche per pochi anni ma in condizioni non ottimali potrebbe risultare inutilizzabile. Al contrario, esistono delle buone pratiche che consentono di estendere la vita degli stessi.

Perché conoscere l’età dei propri pneumatici

Come stabilito dal Codice della Strada, gli pneumatici montati sui veicoli circolanti “devono essere in perfetta efficienza, privi di lesioni che possano compromettere la sicurezza”. Chi circola con gomme usurate può essere soggetto a una sanzione che può arrivare fino a 338 euro, con la decurtazione di due punti patente.

Ma è soprattutto per avere la sicurezza di viaggiare su un mezzo affidabile, reattivo e con una buona tenuta di strada che è importante tenere d’occhio lo stato d’usura degli pneumatici.

Un controllo periodico al battistrada, reso oggi ancora più semplice grazie all’inserimento di un tassello colorato, resta una buona abitudine – che siamo o meno in prossimità del periodico cambio gomme. La possibilità di conoscere l’età dello pneumatico significa poter disporre di ulteriori informazioni, che possono rivelarsi molto utili, specialmente nel caso dell’acquisto di un’auto d’epoca o di un mezzo che è stato fermo per molto tempo.