Incrociano nuovamente le braccia gli addetti ai caselli autostradali dell’itera rete italiana. Dopo le giornate proclamate in piena estate, dunque, torna l’incubo caselli chiusi per chi viaggia in autostrada.
Ed esattamente come accaduto nel corso dell’estate, dietro la serrata dei casellanti c’è la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto ormai da nove mesi. Per cercare di dare un’accelerata alla contrattazione, sono state indette due giornate di sciopero per il prossimo 13 e 14 ottobre, con modalità e orari ancora da annunciare. Probabile, però, che ricalchino quelle dello sciopero agostano, con 12 ore di sciopero suddivise in tre “turni” nel corso dei due giorni.
Come fanno sapere le sigle sindacali che hanno partecipato al tavolo (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl), la trattativa è stata interrottà perché alcune associazioni che rappresentano le concessionarie della rete autostradale non accettano di inserire nel nuovo contratto la cosiddetta clausola sociale. Un elemento invece imprescindibile per i sindacati e i lavoratori perché garantirebbe livello occupazionale e il livello di retribuzione in caso di cambio di concessionario.
“La clausola sociale – si legge in una nota a firma congiunta dei sindacati – rappresenta un fattore indispensabile e fondamentale per dare garanzia e tutela a tutti i dipendenti del settore, al fine di garantire la continuità occupazionale, l’applicazione del Ccnl di settore, il mantenimento di tutti i trattamenti economici e normativi, in un momento di grande cambiamento che investe l’intero arco delle concessioni autostradali”.
Il panorama delle concessioni autostradali, infatti, attraverso un momento a dir poco particolare. Molte sono infatti scadute e in via di rinnovo (coinvolgendo circa 4.000 dipendenti), mentre altre rischiano di “saltare” per inadempienze. Si guardi, ad esempio, al caso di Atlantia, con il Movimento 5 stelle che vorrebbe revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia in seguito al crollo del Ponte Morandi di Genova.
Ma cosa cambierà per gli automobilisti italiani che devono mettersi in viaggio il 13 e 14 ottobre? Nulla, o quasi. A chiudere, infatti, saranno solamente i caselli gestiti dal personale e con pagamenti in contanti, mentre i caselli automatizzati (con pagamenti con carta di credito o con Telepass) resteranno aperti e funzionanti. In caso di traffico sostenuto è possibile che si formino delle file di lunghezza variabile, ma in caso di traffico scorrevole i disagi potrebbero essere molto limitati.