Luci anabbaglianti: quali sono e quando devono essere accese

Ogni auto è dotata di differenti tipologie di luci e fari, che devono essere usati per esigenze differenti: scopriamo quali sono gli anabbaglianti

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

In tutte le auto ci sono le luci di posizione e gli anabbaglianti, molti fanno ancora confusione, ma in realtà c’è una grande differenza tra queste due tipologie di fari. Sono state poi aggiunte anche le luci di marcia diurna. Vediamo cosa bisogna sapere a riguardo.

Innanzitutto, le luci anabbaglianti servono per illuminare la strada durante la marcia, mentre le luci di posizione hanno il compito di comunicare la posizione stessa del veicolo quando si è fermi.

Poi ci sono anche le luci diurne, note come Drl (Daytime Running Lights) diventate obbligatorie sulle vetture omologate a partire dal 2011: servono per rispettare l’obbligo degli anabbaglianti accesi durante il giorno in alcune condizioni, come da direttiva UE 97/28, in Italia convertita con il DPCM del 14 novembre 1997.

Cosa dice il Codice della Strada

Gli articoli 152 e 153 del CdS disciplinano l’utilizzo delle luci dell’auto. In particolare, l’articolo 152 dice: “I veicoli a motore durante la marcia fuori dei centri abitati e i ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli, quali definiti rispettivamente dall’articolo 1 […] della direttiva 2002/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 marzo 2002, anche durante la marcia nei centri abitati, hanno l’obbligo di usare le luci di posizione, i proiettori anabbaglianti e, se prescritte, le luci della targa e le luci d’ingombro. Fuori dei casi indicati dall’articolo 153, comma 1, in luogo dei dispositivi di cui al periodo precedente possono essere utilizzate, se il veicolo ne è dotato, le luci di marcia diurna. Fanno eccezione all’obbligo di uso dei predetti dispositivi i veicoli di interesse storico e collezionistico”.

L’articolo 153, parla soprattutto delle luci di posizione e cita: “Da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia dei veicoli a motore e dei veicoli trainati, si devono tenere accese le luci di posizione, le luci della targa e, se prescritte, le luci di ingombro. In aggiunta a tali luci, sui veicoli a motore, si devono tenere accesi anche i proiettori anabbaglianti. Salvo quanto previsto dal comma 3 i proiettori di profondità possono essere utilizzati fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna manchi o sia insufficiente. Peraltro, durante le brevi interruzioni della marcia connesse con le esigenze della circolazione, devono essere usati i proiettori anabbaglianti”.

Quando usare le luci anabbaglianti

Gli anabbaglianti sono i dispositivi luminosi più usati dagli automobilisti. Analizziamo le situazioni in cui sono o devono essere usati e per quale ragione.

Innanzitutto si tratta di luci che devono essere tenute accese quando si viaggia, fuori o dentro i centri abitati (a seconda del veicolo), da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima che sorga il sole. Nel caso in cui ci si trovi fuori dal centro abitato e quindi sulle strade extraurbane e in autostrada, è obbligatorio tenere le luci anabbaglianti accese anche di giorno, o almeno le luci di marcia diurna, e nei casi:

  • in cui si transita all’interno di gallerie, anche se illuminate;
  • di scarsa visibilità a causa delle condizioni atmosferiche avverse;
  • di illuminazione pubblica insufficiente.

Una cosa importante da fare è tenere sempre sotto controllo i supporti delle luci anabbaglianti, per evitare che la visibilità sia ridotta o, al contrario, di “abbagliare” gli altri utenti della strada. Le lampade devono essere montate correttamente ed essere omologate.

Le luci anabbaglianti sono di colore bianco o giallo e sono le più usate per vedere la strada di notte. Può essere necessario accendere i fari in questione in caso di mancanza di visibilità per pioggia forte, nebbia o altre condizioni meteo avverse. Il Codice della Strada fa rientrare tra le situazioni di scarsa visibilità pure l’accesso in una galleria, anche se illuminata, e ovviamente le ore notturne e buie.

Questo significa che le luci anabbaglianti devono essere usate in tutte quelle condizioni in cui è importante e necessario che il proprio veicolo illumini la strada che si sta percorrendo e si renda visibile a tutti gli altri utenti presenti sullo stesso tragitto.

La differenza con le luci di posizione

Le luci di posizione devono indicare la presenza dell’auto durante la sosta. Sono un vero e proprio sistema di sicurezza (insieme a cinture e airbag). Questi fari consentono agli altri veicoli in circolazione di restare a debita distanza dall’auto in sosta, senza rischiare di urtarla.

I colori

Il colore delle luci di posizione non può in alcun modo essere modificato per legge:

  • le luci di posizione anteriori devono essere gialle o bianche;
  • le luci di posizione laterali sono arancioni;
  • la luce di posizione posteriore è rossa.

È vietata qualsiasi modifica ai colori, ogni comportamento illecito è sanzionabile con multe che possono arrivare anche a superare i 350 euro. L’estetica non può vincere sulla legge, e ogni produttore e Casa automobilistica lo sa. A ogni colore della lue corrisponde un messaggio specifico, cambiarlo a proprio gusto quindi significherebbe confondere le idee agli altri conducenti sulla strada.

I fari di posizione vengono inseriti davanti, dietro e ai lati di ogni veicolo: posizioni strategiche e non casuali, che consentono di rendere ben visibile e delineare l’intera figura dell’automobile.

Quando accendere le luci di posizione

Le luci di posizione, per legge, devono essere accese ogni volta che si ferma l’auto e poi, come abbiamo già visto in precedenza, 30 minuti dopo il tramonto e fino a 30 minuti prima dell’alba. Una regola che vale per qualsiasi sosta, sia nei centri abitati che sulle strade extraurbane.

Le eccezioni

Non è obbligatorio accendere le luci di posizione:

  • se l’auto è in sosta all’interno di un’area di parcheggio;
  • se la vettura è ferma in una zona ben illuminata.

Chi non rispetta questa norma del Codice della Strada rischia una multa salata e, in casi specifici di visibilità molto ridotta, anche la decurtazione dei punti della patente.

Ti rendi conto che le luci di posizione sono accese quando si accende la spia specifica sul quadro strumenti della tua auto: è una piccola icona di colore verde, che sta ad indicare due cerchi al centro e tre linee che si muovono in direzioni opposte. Per accendere i fari di posizione devi usare il comando specifico che si trova a lato del volante, in genere viene inserito sulla sinistra.