Come leggere il libretto di circolazione della moto

Scopri in che modo leggere il libretto della moto, qual è il suo uso e cosa rischia chi non ce l'ha

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Redazione

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Il libretto, detto anche carta di circolazione, è insieme alla patente di guida un documento obbligatorio, da avere sempre con sé quando ci si mette in strada alla guida di un mezzo di trasporto, moto, auto furgone o camion che sia. La carta di circolazione, chiamata comunemente libretto, contiene tutti i dati e le caratteristiche tecniche relative alla nostra moto ed è rilasciata dall’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile.

Dall’1 gennaio 2020 è stato introdotto il nuovo Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DU) che andrà progressivamente a sostituire il vecchio Libretto di circolazione e il Certificato di Proprietà, digitale e non (CDPD o CdP). Trovarsi alla guida di un mezzo senza avere con sé il libretto, se veniamo fermati e alla fatidica domanda “patente e libretto” non possiamo esibirlo, si rischiano gravi sanzioni. In questo articolo scopriremo tutto quello che c’è da sapere sul libretto, a partire da come leggerlo correttamente.

Quadranti e codici di un libretto di circolazione

I dati contenuti nel libretto della propria moto riunisce una serie di codici standard definiti da una direttiva europea del 1999 e per questo sono gli stessi in tutti i libretti di circolazione rilasciati dai vari Stati membri. Vediamo ora nello specifico le parti di cui si compone un libretto e i codici, riga per riga, contenuti in ciascuna di esse. Il libretto è essenzialmente un foglio della grandezza di un A4 stampato su entrambi i lati. La prima facciata è suddivisa in 4 quadranti, ognuno dei quali contiene una serie di informazioni specifiche:

  • Primo quadrante (1), in alto a sinistra, dove sono riportati i principali dati relativi al mezzo e al suo proprietario. Una vera e propria carta d’identità della propria moto, necessaria all’identificazione internazionale delle proprie generalità e delle caratteristiche distintive del mezzo. I codici cominciano ovviamente dalla parte alta, con la sigla, il nome e l’autorità appartenente allo stato dell’Unione Europea che ha rilasciato il libretto. Dopo arrivano il Numero del libretto di circolazione, la Targa (codice A), la Data di prima immatricolazione del veicolo (codice B), Nome, cognome (o ragione sociale) e indirizzo dell’intestatario del libretto (codice C, C.1.1 e successivi se proprietario e intestatario non corrispondono);
  • Secondo quadrante (2), in alto a destra, indicante innanzitutto marca (D.1), modello (D.2), denominazione commerciale del mezzo (D.3). La sezione successiva indica il Numero di telaio (codice E), mentre con il codice F e successivi sono riportati Massa massima ammissibile a pieno carico, la massima in servizio (liquidi, ruota di scorta laddove presente e passeggeri compresi) e quella con rimorchio. Il codice I, se il mezzo è stato targato più volte, contiene la data di immatricolazione originaria. Se invece la targa è unica contiene la stessa data indicata con il codice B nel primo quadrante. Il campo J indica la categoria del veicolo (per i motocicli è L1 e successivi), 1 la destinazione d’uso, J.2 il tipo di carrozzeria. Poi compaiono il Numero di omologazione modello (se disponibile) con il codice K, il Numero di assi (codice L) e l’eventuale interasse (passo) indicato in mm (codice M). Il codice N è riservato agli autocarri oltre le 3,5 tonnellate, mentre il codice O riporta il Peso massimo rimorchiabile (O.1 frenato, O.2 quello non frenato). Il codice P raggruppa invece tutti i dati del motore (P.1 Cilindrata in cc, P.2 Potenza massima in kW, P.3 tipo di alimentazione, P.4 Regime massimo giri motore, P.5 Sigla interna identificazione propulsore). S.1 indica il numero massimo di persone trasportabili per le quali è omologato il mezzo, conducente compreso (S.2 specifica se e quanti posti in piedi sono consentiti), mentre il codice Q indica il Rapporto potenza/massa della vostra moto. U è per le emissioni sonore (U.1 Decibel al regime di rotazione segnato al codice U.2, U.3 indica la Rumorosità del mezzo in movimento), mentre V è per le emissioni dei gas di scarico (V.1 CO, V.2 HC, V.3 NOx, V.4 HC+NOx, V.5 particolato motori diesel, V.7 CO2, V.8 Consumo medio test su ciclo misto espresso in l/100km, V.9 Classe Ambientale CE Euro 1,2,3,4,5 o 6);
  • Terzo e Quarto quadrante (3 e 4). Riportano ulteriori informazioni relative al mezzo espresse per esteso, come per esempio dimensioni del mezzo, misure degli pneumatici per i quali è omologato, massa a vuoto, consumi in percorso urbano, extraurbano e combinato, tipo di cambio, classe inquinante

Sul retro del libretto di circolazione, la seconda facciata, si trova la legenda dei codici utilizzati nella prima facciata del libretto (1), mentre le altre indicano gli eventuali trasferimenti di proprietà e gli esiti delle revisioni effettuate nel corso degli anni.

Le sanzioni se non si ha il libretto di circolazione

Il libretto di circolazione della propria moto, così come la patente, va portata sempre con sé in quanto è obbligatorio per legge. Se in caso di controllo, alla richiesta di esibirlo, non lo si ha dietro, è prevista una multa dai 40 ai 168€ e l’obbligo di presentarsi presso un ufficio, che sarà indicato da chi vi sta facendo la contravvenzione, per mostrare il documento originale. Se non ci si presenta, si rischia un’ulteriore multa dai 419 ai 1.682€.