Come funziona e come è strutturato l’esame della patente

Scopri in cosa è cambiato l'esame per la patente rispetto a prima e quali sono le sue funzionalità

Foto di Virgilio Motori

Virgilio Motori

Redazione

Virgilio Motori, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dei Motori: il sito di riferimento del settore che racconta ogni giorno il mondo delle 2 e 4 ruote.

Il 20 dicembre 2021 è entrata definitivamente in vigore la modifica all’esame teorico della patente per auto e moto come indicato nella Legge n.156/2021, la stessa che ha introdotto le novità e le modifiche ora contenute nel Nuovo Codice della Strada. In questo articolo scopriamo il cambiamento, che alcuni definiscono epocale, introdotto nel tanto temuto esame della patente, a quali categorie è destinato e come funzionerà da adesso in poi.

Con il Nuovo Codice della Strada cambia l’esame della patente

Con le modifiche introdotte al Nuovo Codice della Strada il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili ha trovato soluzione ai problemi pratici e burocratici in cui da tempo versava l’iter necessario al conseguimento della patente per auto e moto. In primis il sempre minor numero di esaminatori operativo in Motorizzazione Civile aveva portato a un pesante arretrato nello svolgimento degli esami, teorici e pratici, necessari a ottenere la patente.

La situazione dovuta all’emergenza Covid, inoltre, non ha fatto che peggiorare il grave ritardo accumulato. Il rischio dimostrato è che a causa delle restrizioni dovute alla pandemia il neo patentato non riesce a sostenere l’esame per la patente entro i termini di validità previsti dal foglio rosa. Per questo un primo passo è stata l’estensione, con il Nuovo Codice della strada, di validità del foglio rosa da 6 mesi a 1 anno. Per quanto riguarda invece le modalità d’esame nello specifico, la norma appena introdotta conduce a un significativo snellimento del quiz, tagliando ben il 25% dei quesiti sottoposti.

Come cambia l’esame della patente: 30 domande in 20 minuti

La modifica dell’esame teorico per la patente di guida interessa soltanto sei categorie, riguardanti principalmente motocicli e autovetture:

  • A1. Motocicli fino a 125 cc con 11 kW di potenza e tricicli con potenza fino a 15 kW per i minori di 16 anni (il cosiddetto patentino);
  • A2. Motocicli con potenza fino a 35 kW;
  • A. Tutti i motocicli e i tricicli;
  • B1. Quadricicli non leggeri;
  • B. Veicoli fino a 3,5 tonnellate e tricicli con potenza anche superiore a 15 kW;
  • BE. Veicoli leggeri che trainano rimorchi non leggeri.

Resta invariato l’esame da sostenere per le categorie più pesanti (camion e bus). Il nuovo esame di teoria prevede 30 quesiti (non più 40) ai quali rispondere in massimo 20 minuti (non più 30), con solo 3 errori ammessi, non più quattro come avveniva in precedenza. Per dare la propria risposta il candidato dovrà come sempre barrare le lettere V o F, a seconda che si ritenga il quesito rispettivamente vero o falso.

Le modalità di somministrazione, invece, non cambiano. Il test viene eseguito da una postazione telematica assegnata dotata di computer e i quesiti vengono estrapolati in maniera casuale dal database ministeriale, sotto l’occhio vigile di esaminatori e forze dell’ordine.

Esame patente e candidati: un po’ di numeri

Lo snellimento previsto per il nuovo esame teorico per la patente di guida consente sicuramente di velocizzare gli esiti dei quiz, permettendo così ai candidati di ottenere la tanto sudata patente nei tempi previsti dal foglio rosa e insieme di decongestionare le scuola guida e gli altri centri preposti allo svolgimento dell’esame. La parte più difficile dell’esame è storicamente il quiz teorico, mentre la prova di guida è da sempre considerata più semplice da svolgere.

I numeri del 2020, infatti, dimostrano come quasi il 90% dei candidati che superano l’esame teorico non ha alcuna difficoltà a ottenere la patente B, mentre invece quasi un terzo di essi non passa il quiz al primo colpo. Questa percentuale varia di regione in regione. La percentuale di bocciati più alta all’esame teorico lo registra il Lazio con il 36,3%, mentre la più bassa risulta in Emilia Romagna, con solo il 27% dei non ammessi alla prova di guida.