Cos’è e come si pulisce il debimetro

Scopri quali sono le caratteristiche del debimetro, il suo funzionamento e in che modo pulirlo.

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Redazione

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Di solito ci si accorge del debimetro soltanto in caso di problemi, ad esempio se l’auto non parte o si ferma improvvisamente durante la marcia, rendendo evidente in queste occasioni come si tratti in realtà di un componente essenziale. Questo dispositivo è fondamentale per gestire la miscela aria/benzina delle macchine a iniezione, aiutando la centralina nell’erogazione del carburante per ottimizzare prestazioni, consumi ed emissioni. Vediamo come funziona il debimetro, quali sono i sintomi che avvertono di eventuali anomalie e come pulirlo.

Debimetro: a cosa serve esattamente

Il debimetro o flussometro è un dispositivo essenziale all’interno dei moderni motori con tecnologia a iniezione, ovvero le auto con propulsore a combustione. Questo strumento è un apparecchio il cui scopo è misurare la quantità d’aria aspirata dal motore, affinché sia possibile regolare la corretta miscela di aria e carburante da utilizzare per l’iniezione. Per questo motivo il debimetro dell’auto è sempre presente nei veicoli endotermici, sia nelle vetture a benzina sia in quelle diesel.

Debimetro: dove si trova nel motore dell’auto?

Ovviamente esistono diverse tipologie di debimetro, ognuna delle quali presenta delle caratteristiche specifiche e performance più o meno elevate, mettendo a disposizione un livello di precisione differente a seconda del modello. Ad ogni modo, in genere il debimetro viene installato nella parte che precede il corpo farfallato, di solito all’interno del condotto di areazione del propulsore. Inoltre, questo componente viene sempre collegato con la centralina elettronica, in quanto deve fornire i dati sulla misurazione effettuata e consentire la gestione della miscela aria/carburante.

Come funziona il debimetro dell’auto

Il debimetro dell’auto è un piccolo cilindro situato nel tubo di aspirazione dell’aria del motore a combustione, realizzato di norma in plastica. Questo strumento di misurazione rileva la massa d’aria in ingresso e invia questo dato alla centralina dell’auto, dopodiché quest’ultima realizza le operazioni necessarie per stabilire l’esatta quantità di carburante e aria da utilizzare per la combustione. In particolare, agisce sul corpo farfallato per gestire la benzina o il gasolio in entrata, coordinando l’erogazione di carburante per garantire una performance ottimale del motore in ogni contesto operativo.

Il funzionamento del debimetro non è complesso, tuttavia questo apparecchio è composto da una membrana mantenuta a una temperatura costante, spesso di circa 120 gradi centigradi, utilizzando un apposito resistore alimentato a corrente elettrica. Quando il flusso d’aria proveniente dall’esterno raffredda la membrana, in quanto per dissipazione viene ridotto il calore presente nella superficie, la temperatura viene ripristinata tramite la corrente elettrica e il resistore.

In base alla quantità di elettricità usata per riscaldare la membrana è possibile calcolare la massa d’aria in ingresso, poiché più aria entra e viene aspirata dal motore più il filamento tende a raffreddarsi e serve una corrente maggiore per riscaldarlo. Questo processo di misurazione è piuttosto evoluto, infatti nei vecchi modelli di auto il debimetro era costituito da uno sportellino a molla, al quale era collegato un potenziometro per rilevare la porta d’aria in entrata.

Anche in questo caso la misurazione analogica viene trasformata in un segnale elettrico digitale, per consentire la corretta comunicazione con la centralina elettronica, la quale in base al dato rilevato si occupa della regolazione della farfalla per il carburante. Naturalmente, il debimetro dell’auto a sportellino con molla è meno efficiente e preciso rispetto al flussometro a filo caldo, infatti quest’ultimo è un dispositivo molto accurato nella rilevazione della massa d’aria aspirata dal propulsore.

Perché è importante una corretta miscela aria/benzina

Negli autoveicoli del passato si usava il carburatore per gestire la miscela aria/benzina, un dispositivo il cui funzionamento è esclusivamente di tipo meccanico, in quanto l’aria e il carburante sono controllati attraverso un sistema di molle e valvole. Nonostante la taratura di questi elementi è evidente come l’iniezione elettronica rappresenti un’evoluzione importante, sia in termini di prestazioni sia in merito al consumo di carburante e alle emissioni inquinanti.

Per ottenere un’efficienza elevata è indispensabile un corretto dosaggio tra il carburante e l’aria, affinché siano perfettamente miscelati nella camera di scoppio per minimizzare gli scarti della combustione, ovvero un eccesso di carburante o di ossigeno. Se questo processo non è ottimale si possono riscontrare diverse problematiche, a partire dalla perdita di prestazioni da parte del motore. Inoltre, una miscela aria/benzina non adeguata causa aumenti dei consumi, perdita di efficienza del propulsore e un incremento delle emissioni di gas nocivi.

Sintomi debimetro sporco: quali sono i segnali?

In genere, il debimetro è un elemento piuttosto durevole e non richiede particolari interventi di manutenzione, tuttavia in alcuni casi potrebbero manifestare dei sintomi che avvertono una situazione non ottimale. Il primo segnale del debimetro sporco o malfunzionante è lo spegnimento del motore, infatti se la centralina non è in grado di conoscere la quantità d’aria in ingresso non può gestire l’erogazione del carburante, causando quello che viene conosciuto come ingolfamento del motore.

In base alle situazioni è possibile che l’auto non parta, oppure che si blocchi improvvisamente durante la circolazione. Questa opzione potrebbe essere riconducibile anche al filtro del carburante sporco, perciò bisogna sempre controllare con attenzione l’origine dell’anomalia, poiché non è detto che la causa sial il flussometro. Un altro sintomo è riscontrare delle difficoltà nell’avviamento del motore, il quale non si accende in modo perfetto ma in ritardo o dopo alcuni tentativi.

In caso di debimetro sporco il motore potrebbe accendersi ma non funzionare correttamente, ad esempio apparendo fiacco e poco reattivo, una condizione che potrebbe essere legata a un difetto nella misurazione della massa d’aria. Di solito, un guasto viene rilevato dalla centralina e si può notare dalla spia gialla di avaria del motore, con l’accensione dell’apposita luce nel cruscotto che rappresenta l’immagine stilizzata del propulsore. Per questo motivo è importante conoscere sempre il significato delle spie dell’auto, poiché spesso le vetture avvertono di anomalie e malfunzionamenti che possono essere risolti prima che sia troppo tardi e si rimanga fermi per strada.

Come pulire il debimetro sporco

Se il problema del guasto dell’auto è il debimetro sporco non rimane che pulirlo, affidandosi a un’officina specializzata oppure procedendo da soli. In questo caso è essenziale essere sicuri delle proprie competenze, in quanto non si tratta di un intervento semplice, sebbene non sia neanche particolarmente complesso. Tuttavia, in caso di errori nel montaggio si potrebbe compromettere il corretto funzionamento del motore, inoltre senza una diagnosi accurata si potrebbe pensare a un difetto del debimetro, procedendo con la pulizia o la sostituzione, quando invece il problema potrebbe essere un altro.

Ad ogni modo, per pulire il debimetro bisogna usare una certa delicatezza, infatti è un sensore e come tale deve essere trattato con alcune accortezze. Ad esempio, è necessario evitare la pulizia del flussometro con un getto ad aria compressa, oppure l’utilizzo di spazzole metalliche o altri supporti rigidi. La prima cosa da fare è rimuovere il dispositivo dal condotto di areazione del motore, in genere posizionato prima della valvola a farfalla e del blocco motore, quindi è necessario staccare il filo di collegamento con la centralina elettronica e il supporto che lo mantiene fissato al tubo dell’aria.

Quasi sempre il fissaggio avviene con un paio di viti, perciò basta svitarle prestando attenzione a non perderle e staccare il debimetro dal condotto con cautela, applicando una forza graduale qualora non dovesse uscire al primo tentativo. A questo punto è necessario immergere il dispositivo in una bacinella e lavarlo con acqua e sapone, usando un panno in microfibra o una spugna non ruvida. Di solito lo strumento è sporco di macchie e residui di olio, tuttavia non bisogna adoperare prodotti aggressivi come alcol e solventi in quanto potrebbero rovinarlo.

Dopo aver pulito il debimetro va asciugato per bene, lasciandolo seccare all’aria oppure usando un compressore, mantenendo però il getto d’aria distante dal componente per non danneggiarlo. L’ultima operazione è il montaggio del flussometro rimettendolo nel suo alloggiamento, ricordandosi di fissarlo bene al condotto di areazione del motore per evitare allentamenti dovuti alle vibrazioni. Nelle officine il risultato della pulizia viene misurato con apposite strumentazioni, mentre con un intervento fai da te non resta che accendere l’auto e verificare se il motore funziona in modo corretto.

Quando è necessario sostituire il debimetro

Prima di sostituire il debimetro dell’auto è indispensabile realizzare una diagnosi accurata del difetto, accertando l’origine del malfunzionamento per capire se effettivamente la causa dell’anomalia è il flussometro. In questi casi la soluzione migliore è affidarsi a un’officina specializzata, dove un tecnico qualificato realizzerà una serie di verifiche, ad esempio controllando i contatti del debimetro e lo stato di usura del componente.

Di norma, il cambio del debimetro viene effettuato ogni 50-80 mila chilometri, a seconda del modello di auto e del tipo di flussometro installato, infatti è un dispositivo molto resistente e poco soggetto a rotture e guasti gravi. Il costo del debimetro è piuttosto variabile, infatti si può trovare online o presso i negozi di autoricambi specializzati con prezzi da 40 a 70 euro. Dopodiché bisogna considerare la manodopera, ad ogni modo non si tratta di un intervento particolarmente costoso.