Le due ruote sono indiscutibilmente il mezzo di locomozione che regalano più emozioni. Viaggiare attraverso i paesaggi che le autostrade intersecano, regalano al centauro quelle emozioni che la portiera della macchina naturalmente filtra, dal caldo sole e dal fresco vento e non ultimo, i colori dei paesaggi e osservare ciò che ci circonda senza quell’occlusione ambientale.
Viaggiare in autostrada può essere rilassante se si rispettano le norme del codice della strada e si ha una condotta di guida responsabile, occorre precisare che le tratte autostradali sono le meno pericolose, infatti, solamente il 5% degli incidenti stradali avviene in autostrada. I motoveicoli ammessi in autostrada devono necessariamente rispettare alcune norme del suddetto codice.
La cilindrata minima richiesta dal codice della strada è di 150 centimetri cubici, questo vuol dire che è necessario avere la patente di guida A2, che si consegue a diciotto anni. Spesso le tangenziali delle grandi città hanno una competenza autostradale, infatti, è bene ricordare che hanno la stessa valenza delle autostrade soggette a pedaggio, la cartellonistica di colore verde in ogni modo identifica sempre un’autostrada.
Usare il Telepass sulla vostra moto è veramente semplice, basta disporlo come fanno in molti, in un marsupio o borsa da serbatoio sulla moto, in modo che il segnale radio possa comunicare ottimamente con il portale autostradale. In prossimità del casello rallentate fino ai 30 Km/h e transitate nello spazio della pista dove la sbarra non ostacola il passaggio in modo di non urtarla in caso di errori del Telepass.
Assai fondamentale é ricordare che il transito delle moto, scooter o sidecar nelle corsie riservate ai clienti Telepass, va fatto espressamente dove vi è una segnaletica orizzontale apposita con il disegno di un motociclista. E’ importante attenersi scrupolosamente alle istruzioni relative all’installazione, alle norme di comportamento e di guida nonché al codice della strada , indicate nel contratto per l’uso del Telepass in autostrada.
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