Importare un veicolo in Italia: procedura, tempi e costi

L'importazione di un veicolo in Italia è soggetta a una procedura che varia in base al Paese di origine dell'auto: tutti i dettagli che bisogna conoscere

Foto di Fabio Lepre

Fabio Lepre

Giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

L’importazione di un veicolo dall’estero può essere un’opportunità interessante per entrare in possesso di un’auto a un costo più competitivo rispetto al mercato nazionale. In realtà, le ragioni possono essere anche altre. Pensiamo ad esempio alla necessità di importare un veicolo di proprietà di un conoscente o parente residente all’estero per poi immatricolarlo in Italia.

Ci domandiamo se sia davvero una operazione conveniente? Occorre considerare numerosi fattori, tra cui i costi di trasporto, le imposte e le procedure amministrative di cui farsi carico.

Importazione di un veicolo in Italia: immatricolazione e registrazione

Il primo passo da compiere per procedere con l’importazione di un veicolo dall’estero è l’immatricolazione all’Ufficio provinciale della Motorizzazione civile, a cui segue la registrazione nel Pubblico registro automobilistico. Questo compito può essere delegato ai concessionari auto, ma in caso di vendita tra privati è possibile gestire in autonomia la procedura e gli obblighi fiscali. Ecco allora che bisogna distinguere tra l’importazione da Paesi dell’Unione europea e Paesi extraeuropei.

Nel caso di importazione da Paesi Ue o dello Spazio economico europeo, l’iscrizione al PRA avviene tramite lo Sportello telematico dell’automobilista. Al contrario, per i veicoli provenienti da Paesi extra Ue occorre recarsi alla Motorizzazione civile per completare l’immatricolazione. Una volta ottenuta la carta di circolazione, l’intestatario ha 60 giorni per l’iscrizione al PRA.

Documenti per importare un veicolo dall’Unione europea

Nel caso di importazione di un veicolo da un Paese dell’Unione europea bisogna rivolgersi allo Sportello telematico dell’automobilista per eseguire tutte le procedure necessarie, inclusa l’immatricolazione e l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico. I documenti richiesti possono variare a seconda che si tratti di un’auto nuova o usata.

Più esattamente, per le auto nuove occorrono:

  • una istanza unificata per l’immatricolazione e l’iscrizione al Pra;
  • la fotocopia del documento d’identità;
  • il codice fiscale dell’intestatario o il certificato di conformità europeo con omologazione italiana o la dichiarazione di immatricolazione rilasciata dalla casa costruttrice;
  • la domanda compilata sul Modulo TT2119;
  • la copia del permesso di soggiorno valido o permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, ma solo se l’acquirente è extracomunitario.

Se di mezzo c’è invece un’auto usata, i documenti da presentare sono:

  • l’istanza unificata o, in alternativa, la dichiarazione di vendita autenticata o dichiarazione di proprietà con firma autenticata da notaio, comune o dipendenti delegati dello STA;
  • la fotocopia del documento d’identità valido;
  • il codice fiscale dell’acquirente o dell’intestatario;
  • la domanda compilata sul Modulo TT2119;
  • la copia del permesso di soggiorno valido o permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo solo se l’acquirente è extracomunitario.

Infine, per le auto usate provenienti dalla Germania e immatricolate fino al 31 maggio 2004 serve anche il documento di proprietà originale (Fahrzeugbrief). Per i veicoli immatricolati dal primo giugno 2004, deve essere consegnata una copia del documento di proprietà originale (Fahrzeugbrief) o del nuovo documento di proprietà (Zulassungsbescheinigung Teil II).

Documenti per importare un veicolo da un Paese extra Unione europea

Nel caso di importazione di un veicolo da un Paese al di fuori dell’Unione europea, o nel caso in cui sia impossibile presentarsi presso lo Sportello telematico dell’automobilista per importazioni da Paesi dell’Unione europea bisogna richiedere l’immatricolazione all’Ufficio provinciale della Motorizzazione civile e successivamente l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico entro 60 giorni dal rilascio della carta di circolazione.

Una volta completata questa procedura viene rilasciato il Documento unico di proprietà e circolazione. Per i veicoli già immatricolati alla Motorizzazione civile è possibile rivolgersi agli uffici delle Unità territoriali dell’Aci per l’iscrizione al PRA. I documenti necessari sono gli stessi sia per le auto nuove sia per le auto usate:

  • il Modello NP2D per l’iscrizione al PRA;
  • la dichiarazione di vendita autenticata, ma se il soggetto è già proprietario all’estero è possibile presentare una dichiarazione di proprietà con firma autenticata da notaio o comune;
  • la fotocopia di un documento d’identità valido;
  • il codice fiscale dell’intestatario o dell’acquirente;

Nel caso in cui la residenza non sia riportata sul documento d’identità servono anche la dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente, la fotocopia della carta di circolazione rilasciata in Italia o copia della carta di circolazione precedente al rilascio del Documento unico ma non valida per la circolazione, la fotocopia della carta di circolazione estera.

Nel caso in cui l’acquirente sia una società giuridica è richiesta una dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante per l’attestazione della sede della persona giuridica.

Nel caso in cui l’acquirente sia un extracomunitario residente in Italia è necessario presentare un permesso di soggiorno valido o un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

I costi da affrontare

L’importazione di un veicolo dall’estero comporta una serie di costi fissi stabiliti per legge, necessari per l’immatricolazione e l’iscrizione al PRA:

  • l’Imposta provinciale di trascrizione che varia in base al tipo di veicolo e alla provincia di residenza dell’acquirente;
  • gli emolumenti Aci pari a 27 euro;
  • l’imposta di bollo di 32 euro sia per l’immatricolazione unica sia per il rilascio del Documento unico;
  • i diritti DTT pari a 10,20 euro;
  • la spesa per il rilascio targhe che varia a seconda del tipo di veicolo e del tipo richiesto.

A questi costi fissi si devono aggiungere le tariffe applicate da un eventuale servizio di intermediazione. Non vanno poi dimenticate le spese di trasporto del veicolo dal Paese estero. Non sono incluse nel prezzo di acquisto e devono essere coperte separatamente dall’acquirente.

L’acquirente può scegliere di affidarsi a una ditta specializzata nel trasporto internazionale di veicoli o di trasportare personalmente il veicolo, purché sia in possesso della Rc Auto, anche temporanea, e della targa necessaria per la circolazione.

Come funziona il pagamento dell’Iva

Nel contesto dell’importazione di veicoli provenienti da Paesi dell’Unione europea va messo in conto anche il pagamento dell’Iva, la cui destinazione dipende dalla condizione del veicolo, nuovo o usato.

Per le auto nuove, l’Iva deve essere pagata nel Paese di destinazione dell’acquirente. In questo caso, la fattura di acquisto non include l’Iva. Nel caso di auto usate, l’Iva è già inclusa nel prezzo di acquisto e viene indicata nella fattura. Di conseguenza, non è necessario pagare ulteriormente l’Iva in Italia al momento dell’importazione.

La gestione della targa

Con l’entrata in vigore del decreto Salvini sulla sicurezza è vietato l’utilizzo di un’auto con targa straniera per i residenti in Italia da oltre 3 mesi. Allo stesso modo, non è più consentito guidare un’auto con una targa provvisoria per l’esportazione. Non mancano le alternative.

Prima di trasferire il veicolo, è possibile avviare la procedura di immatricolazione in Italia. Questo implica l’utilizzo della targa italiana già dal Paese di acquisto fino a quello di destinazione. Serve il consenso del venditore per acquisire i documenti indispensabili per l’immatricolazione ed è meglio verificare se sia richiesta la radiazione del veicolo dai registri del Paese di origine prima di procedere con questa opzione.

Nel caso in cui sia consentito importare il tipo di veicolo desiderato nel nostro Paese, può essere preso in considerazione il trasporto tramite rimorchio.

I tempi per importare un veicolo dall’estero

Non esiste un intervallo temporale universale e fisso per il processo di immatricolazione di un veicolo estero alla Motorizzazione Civile. Una volta ottenuta la carta di circolazione, si hanno a disposizione 60 giorni per completare la richiesta di iscrizione al PRA. Nel caso in cui la procedura venga eseguita attraverso lo Sportello telematico dell’automobilista, il tempo di attesa massimo è di 3 giorni lavorativi.

A cosa fare attenzione

Prima di procedere all’acquisto di un’auto dall’estero non vanno trascurati alcuni aspetti che potrebbero causare complicazioni. Innanzitutto è importante capire che le case automobilistiche adattano i loro veicoli alle specifiche normative dei Paesi in cui vengono commercializzati, il che potrebbe comportare differenze negli allestimenti e nelle dotazioni rispetto ai modelli destinati al mercato nazionale. Questa variazione è più frequente nel caso di auto provenienti da regioni extraeuropee. Meglio allora verificare se sono necessari ulteriori adattamenti di sicurezza per conformarsi alle normative italiane.

Un altro aspetto da considerare è la redazione del contratto di compravendita che deve contenere i dettagli del veicolo, come il tipo (nuovo o usato), gli optional, il prezzo e la data di consegna.

Infine, scegliere un metodo di pagamento sicuro, specialmente quando si tratta di transazioni online. Si consiglia di evitare di versare acconti, indipendentemente dalla loro entità, e di non effettuare il pagamento completo prima di aver verificato la completezza e la correttezza della documentazione, nonché la regolarità del veicolo oggetto di acquisto.