Cartello divieto di sosta: multe e regole

Cosa dice il Codice della Strada sul segnale del divieto di sosta: dove e quando si trova, cosa significa e quale è la differenza con il divieto di fermata

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Silvio Frantellizzi

Giornalista Pubblicista

Giornalista pubblicista dal 2014, da oltre 10 anni scrive sul web occupandosi di vari argomenti: sport, cronaca, motori, musica, cinema e videogame.

Il divieto di sosta è una circostanza molto nota agli automobilisti: è regolato da un apposito cartello che fa parte della segnaletica verticale e vieta a un veicolo di parcheggiare in una determinata area, a differenza del divieto di fermata che impedisce qualsiasi momentaneo arresto volontario del veicolo.

Cosa si intende per divieto di sosta

Il divieto di sosta viene posizionato in corrispondenza di zone o luoghi dove la sosta è vietata. Per sosta si intende l’arresto prolungato di un veicolo, quindi il parcheggio. Quando si incontra il divieto di sosta, dunque, è vietato parcheggiare la propria automobile o il proprio mezzo. Il segnale è di forma circolare blu e rosso con una banda trasversale rossa.

Senza iscrizioni integrative il divieto di sosta è permanente nelle strade extraurbane. Sulle strade urbane, invece, il divieto vige dalle ore 08.00 alle ore 20.00 salvo diversa segnalazione. Il divieto di sosta cessa la sua validità se non viene ripetuto all’incrocio successivo e vieta la sosta sul lato della strada dove è posto. Il cartello può essere integrato da pannelli che specificano la portata del divieto oppure dal pannello che segnala la rimozione forzata del veicolo.

In generale bisogna ricordare che la sosta è sempre vietata: in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie; sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità; in corrispondenza di segnali stradali verticali e semaforici in modo da occultarne la vista.

La sosta è vietata, tra le altre cose, anche: fuori dei centri abitati, sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione; sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime; allo sbocco dei passi carrabili; nelle corsie o carreggiate riservate ai mezzi pubblici; davanti ai cassonetti dei rifiuti urbani o contenitori analoghi.

Segnali: differenza tra sosta e fermata

Bisogna fare distinzione tra il divieto di sosta e quello di fermata: entrambi sono divieti che rimandano al concetto di posizionare il veicolo dove non si può ed entrambi generano multe e sanzioni, ma sono diversi tra di loro. Il divieto di sosta proibisce di arrestare in maniera definitiva il proprio veicolo, quindi vieta di parcheggiare.

Il divieto di fermata, invece, vieta la sosta, la fermata e qualsiasi temporanea sospensione della marcia dei veicoli: ha sempre validità permanenze e in qualsiasi caso è disposta anche la rimozione forzata del mezzo.

Parcheggio vietato: multe e punti sulla patente

Le multe standard per il divieto di sosta prevedono una sanzione che va dai 41 ai 168 euro: il valore della contravvenzione viene commisurato alla gravità dell’infrazione. Esistono però anche violazioni più serie punite con sanzioni maggiori, come il parcheggio che ostruisce il transito dei mezzi pubblici o la circolazione dei veicoli per le persone disabili: in questi casi le multe per i trasgressori partono da 84 euro e possono arrivare anche a 335 euro.

Normalmente una multa per un divieto di sosta non comporta la perdita di punti dalla patente di guida: nella maggior parte dei casi l’infrazione prevede solo una sanzione di tipo amministrativo. In alcune circostanze piuttosto gravi, abbastanza raramente, può essere applicata la decurtazione di 2 punti dalla propria patente.