Carrello portamoto: come funziona e quale scegliere

Il carrello portamoto è un accessorio molto utile e desiderato dai motociclisti, scopriamone tutte le caratteristiche.

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Redazione

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Ogni motociclista prima o poi pensa all’idea del carrello portamoto, molto utile in diverse occasioni, anche se ovviamente non potrà mai sostituire il comodo furgone.  Trasportare la propria due ruote del cuore in vacanza è il sogno degli appassionati, con la voglia di guidare in piena comodità in luoghi mai visti, durante la stagione estiva, o comunque fondamentale per chi vuole godersi le uscite in pista ed essere indipendente da chi ha il furgone. Spesso il dubbio ricade sul comprarlo nuovo o usato.

Se si decide di prenderne uno di seconda mano, bisogna fare attenzione a quelli più vecchiotti. Ad esempio, in passato si utilizzavano i carrelli con sospensione a balestra, che consigliamo di non acquistare perchè non sono per niente stabili e cadono con una facilità e una frequenza imbarazzanti. I carrelli prodotti di recente invece hanno le sospensioni automobilistiche e tengono la strada senza alcun problema di equilibrio.

Il carrello portamoto va immatricolato, quindi prendendolo già usato bisogna contare che è necessario fare il passaggio di proprietà, e conviene affrontare questa spesa solo se il carrello gode di ottime condizioni. Iniziamo a capire come stabilire se un carrello è un buon carrello.

Innanzitutto un carrello portamoto non deve portare tre moto perchè fanno superare il massimo carico consentito per legge. Un’auto può infatti trainare al massimo 600 kg: con il peso del carrello, l’ideale è trasportare al massimo due moto da strada. Perchè quindi tre slitte? Per tenere il peso ben distribuito: al centro se si porta una sola moto, ai lati se se ne portano due.

Altro elemento molto importante nella scelta del carrello portamoto sono i bloccaruota. L’arco in cui si infila la ruota anteriore della moto, ogni volta che si fa manovra va contro il portellone posteriore lasciando il segno. Per questo motivo è meglio se gli archi sono leggermente convergenti verso il timone del carrello. Altra peculiarità da notare sono gli anelli a cui fissare le cinghie della moto. Più sono laterali e lontani rispetto alla slitta, meglio è. 

Inoltre, se si sa di usare molto il carrello o lasciarlo all’aperto, è importante che sia molto resistente alla ruggine. La protezione massima è data dalle leghe di alluminio, solo un po’ costose. Una soluzione può essere rappresentata dalla lamiera zincata.

Ci sono anche dei piccoli altri dettagli che si possono guardare per scegliere il carrello per moto, come la qualità dell’aggancio per la rampa, le luci posteriori, fissate solidamente, il freno di stazionamento, la facilità di manutenzione e la qualità delle gomme in prima dotazione.

Se l’automobile non ha il gancio al traino, bisogna assicurarsi che chi lo monta si occuperà anche delle pratiche di omologazione dell’auto. A conti fatti, fra carrello, immatricolazione, gancio e omologazione si possono spendere fino a circa 1500 euro. Tutto quindi dipende dall’utilizzo che si intende fare: se si usa solo due volte l’anno allora è utile e meno dispendioso noleggiare un furgone.

Il carrello comunque è coperto dall’assicurazione dell’auto a cui è vincolato. Se sganciato dovesse causare dei danni, viene considerato come qualsiasi altro veicolo e quindi deve avere un’assicurazione propria. In ogni caso, è bene che ogni motociclista sappia che quando si trasportano le moto bisogna sempre accertarsi di lasciare il carrello, se lo si svincola dall’auto, ben fermo e in un luogo tranquillo.