Auto, perché il rialzo dei prezzi dipende dagli aumenti Iva

L'aumento IVA determinerà il rincaro di tutti i prezzi del settore auto, dall'acquisto di nuovi mezzi al pieno

Come ormai noto, dal 1° gennaio 2020 l’IVA è destinata ad aumentare dal 22% al 25,2% su migliaia e migliaia di prodotti di ogni genere.

Secondo alcune stime, se il prossimo Governo non dovesse riuscire a neutralizzare le clausole di salvaguardia (sono necessari oltre 20 miliardi di euro per farlo), le famiglie italiane si troveranno a pagare 541 euro in più l’anno per fare la spesa, acquistare generi di prima necessità e molto altro ancora. Un conto che potrebbe essere ancora più salato nel caso in cui si dovesse decidere di acquistare un’auto nuova di zecca. L’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto, infatti, riguarderà l’intero settore automobilistico, con prezzi in crescita un po’ per chiunque.

L’esempio più lampante, come detto, riguarda l’acquisto di una nuova automobile. Se l’aumento IVA non venisse stoppato, il listino prezzi di tutti i produttori dovrebbe essere rivisto al rialzo a partire dal 1° gennaio. Le variazioni sarebbero di qualche centinaio di euro per le piccole utilitarie, fino ad arrivare a svariate migliaia di euro per veicoli di grossa cilindrata o automobili di lusso.

La Fiat Panda, in assoluto il modello di auto più cercato e acquistato dagli italiani, passerebbe dagli 11.500 euro del listino attuale agli 11.800 euro di un ipotetico listino con IVA al 25,2%. La Jeep Compass top di gamma, tra i SUV crossover preferiti dagli italiani, passerebbe dal prezzo di listino di 42.000 euro a un prezzo di circa 43.100 euro. E la differenza è ovviamente destinata a crescere in maniera proporzionale all’aumento del prezzo del veicolo scelto.

Gli aumenti IVA, però, riguarderebbero anche altri prodotti legati al mondo delle automobili e dei motori in genere. Ad esempio, la Legge di Bilancio prevede che ci sia anche un incremento delle accise sui carburanti, per un totale di 400 milioni di euro in più da ricavare dalla vendita di gasolio e benzina. Da non dimenticare, poi, che gli aumenti IVA riguarderanno anche i carburanti, con il prezzo finale destinato a crescere di qualche decina di millesimi di euro.

La questione, però, non può considerarsi chiusa in questo modo. L’aumento dei prezzi, infatti, attiverà un effetto domino con conseguenze in tutti i settori. Gli autotrasportatori, ad esempio, dovranno “scaricare” l’incremento dei costi sulle tariffe praticate ai loro clienti (ad esempio, dei commercianti). Questi ultimi dovranno rivedere ulteriormente il loro prezzario, “forzando” i consumatori finali a pagare molto di più prodotti e beni di prima necessità.