Quali auto elettriche possono guidare i neopatentati

Nel caso di guida di auto elettriche, i neopatentati sono chiamati al rispetto di normative legate alla potenza del veicolo. In caso contrario scattano le multe

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Fabio Lepre

Giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

I neopatentati, Codice della Strada alla mano, sono coloro che hanno ottenuto la patente di guida nelle categorie A2, A, B1 e B da meno di 3 anni. Considerando la mancanza di esperienza, questi conducenti sono soggetti a restrizioni nella guida che variano tra le auto a combustione interna e le auto elettriche. Nel primo caso i neopatentati possono guidare solo veicoli con una potenza rapportata al peso a vuoto, inferiore a 55 kW (75 CV) per tonnellata.

Per le autovetture della categoria M1 ovvero fino a nove posti, è in vigore un limite massimo di potenza aggiuntivo di 70 kW (95 CV), come stabilito dall’articolo 117 del Codice della Strada. La questione è diversa nel caso delle vetture alimentate a batteria

Auto elettriche e neopatentati: le regole

Secondo le normative in vigore, le auto elettriche per i neopatentati devono rispettare specifici limiti di potenza, fissati a 70 kW (95 CV), e di 65 kW/t (88 CV/t) in relazione al rapporto tra potenza e peso a vuoto del veicolo. Oggi sono disponibili sul mercato diversi modelli di auto elettriche progettate per i neopatentati. Questi veicoli sono caratterizzati da specifiche tecniche ben precise che coinvolgono l’autonomia della batteria, il design e i prezzi di listino, ai quali si possono applicare gli incentivi rinnovati anche quest’anno.

Com’è cambiata la normativa per i neopatentati

Secondo l’articolo 117 del Codice della Strada, i neopatentati sono soggetti a limitazioni riguardanti la potenza delle auto che possono guidare, soprattutto nel primo anno dopo il conseguimento della patente di categoria B. In questa finestra temporale possono guidare veicoli con un rapporto tra potenza e peso a vuoto di 55 kW/t, con un limite massimo di potenza di 70 kW. Questa restrizione si applica non solo alle auto tradizionali a motore endotermico, ma anche alle vetture ibride e completamente elettriche.

Queste disposizioni mirano a garantire la sicurezza stradale, consentendo ai conducenti inesperti di acquisire gradualmente familiarità con veicoli meno potenti prima di passare a modelli più performanti. Da novembre 2021 è stata introdotta una deroga attraverso la legge 156 del 2021. Questa modifica abolisce i limiti di potenza per i neopatentati purché accompagnati durante la guida da un conducente esperto che abbia conseguito la patente per almeno 10 anni, con un’età non superiore ai 65 anni e in possesso di un’abilitazione di guida di categoria B o superiore, come la C o la D.

Gli aspetti da risolvere

Il decreto legge 68 del 2022 ha introdotto una serie di modifiche alle normative riguardanti le auto elettriche o ibride plug-in che hanno impattato sul rapporto tra la potenza del motore e il peso a vuoto, portandolo da 55 kW/t a 65 kW/t, incluso il peso della batteria. Questo cambiamento ha anche fissato il limite massimo di potenza a 70 kW. In termini pratici significa che le auto elettriche, mantenendo la stessa potenza massima, possono ora avere un peso maggiore rispetto alle controparti a combustione interna.

Le auto elettriche, con il loro peso maggiore, sono quindi un’opzione più accessibile per i neopatentati, che ora possono guidare veicoli con una potenza superiore ai 100 CV. Queste nuove regole creano una differenza tra le auto elettriche e le auto tradizionali. Per fare un esempio concreto, un neopatentato potrebbe guidare un’auto elettrica con una potenza di picco di 475 kW (646 CV), ma omologata a 142 kW (193 CV) e con un rapporto potenza/peso di 58,7 kW/t.

La ragione va cercata nelle normative internazionali, come il regolamento Un/Ece R-85, che stabiliscono come a essere rilevante per l’omologazione sia la potenza continua erogata per 30 minuti con l’acceleratore a fondo. Di conseguenza, durante un periodo prolungato di erogazione della massima potenza, l’elettronica di controllo diminuisce la potenza erogata per evitare il surriscaldamento, generando una differenza tra la potenza massima di picco e quella effettivamente erogata.

Il chiarimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha di recente rilasciato una circolare, la 29290 datata 20 settembre 2022, che introduce ulteriori regolamentazioni sulle auto elettriche per neopatentati. Secondo questo messo nero su bianco, i neopatentati possono ora guidare auto elettriche con una potenza specifica non superiore a 65 kW/t, pur rispettando un limite massimo di potenza di 70 kW, come definito dalla potenza omologata del veicolo.

Di conseguenza il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha confermato che il limite massimo di 70 kW rimane valido anche per le auto elettriche e ibride plug-in. L’unica modifica apportata riguarda l’aumento della potenza specifica consentita, da 55 a 65 kW/t.

Quali sono i limiti di calcolo sulla potenza

L’intervento legislativo ha ampliato le possibilità per i neopatentati di guidare sia veicoli completamente elettrici che ibridi plug-in. Permette cioè l’accesso a macchine ad alte prestazioni. Questa modifica normativa ha ridotto la disparità esistente tra le regole applicate alle auto tradizionali e quelle elettriche. Mentre le restrizioni di potenza sono chiaramente definite per le vetture a combustione interna, sui veicoli elettrici la potenza omologata è calcolata come una media misurata in un periodo di 30 minuti.

Questo metodo spesso comporta una differenza sostanziale tra la potenza di picco e quella omologata delle auto elettriche. Il che significa che i neopatentati potrebbero guidare solo veicoli a combustione interna con prestazioni limitate ma anche veicoli elettrici con elevate prestazioni compatibili con i limiti di potenza stabiliti dalla legge, mantenendo il limite massimo di 70 kW di potenza omologata.

Cosa aspettarsi

La variazione nei limiti di potenza tra le auto a combustione interna e le auto elettriche destinate ai neopatentati è influenzata da due fattori chiave. In primo luogo, le disposizioni normative sono più flessibili per le auto elettriche al fine di incentivare l’adozione di veicoli a emissioni zero, in linea con gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni di gas serra e di contrasto al cambiamento climatico.

In seconda battuta, le auto elettriche presentano caratteristiche di guida distinte rispetto alle vetture a combustione interna, derivanti dalla loro tecnologia che consente di raggiungere la potenza massima istantaneamente, senza la necessità di cambiare marcia o aspettare il regime ottimale del motore. Il tutto si traduce in un’accelerazione più rapida e una migliore capacità di ripresa, ma anche in una maggiore responsabilità per il conducente, specialmente se neopatentato.

Le multe per i neopatentati con le auto elettriche

Chi guida veicoli che superano i limiti di potenza stabiliti dalla normativa rischiano di incorrere in sanzioni amministrative secondo quanto previsto dall’articolo 117 del codice della strada italiano. Le sanzioni possono variare da 165 a 661 euro e possono comportare la sospensione della patente di guida tra due e otto mesi. In caso di incidente stradale, la compagnia assicurativa potrebbe rifiutarsi di rimborsare i danni causati o subiti dal conducente neopatentato se sorpreso alla guida di un veicolo non adeguato alla sua esperienza.