Il mondo dell’elettrico sta prendendo spazio in ogni settore, ovviamente anche in quello automobilistico, come ben sappiamo.
Nella nostra società si parla sempre più spesso di tematiche ambientali, anche se la scelta di passare totalmente alla mobilità completamente elettrica per il momento è ancora, per alcuni versi, difficile e lontana. Nei nostri stili di vita però deve per forza cambiare qualcosa, ne siamo tutti consapevoli, il nostro modo di vivere sta diventando sempre più complicato da sostenere per il pianeta. Ecco perché si cercano di organizzare sempre più iniziative a favore della mobilità elettrica.
Tra queste ci sarà anche il primo campionato di suv elettrici, lo ha raccontato il presidente e CEO della Formula E, Alejandro Agag, che ha voluto organizzare questa gara-evento per poter mostrare lo stato di inquinamento della Terra. Così è nata l’idea di organizzare Extreme-E, campionato che partirà a marzo 2021 e che vedrà 12 team in cinque differenti luoghi nel mondo che rappresentano in maniera molto visibile come l’uomo stia rovinando il pianeta in cui viviamo.
Alejandro Agag ha spiegato la scelta dei suv in questo modo: “Ci serviva un mezzo capace di fare off-road, qualcosa diverso dalla Formula E. Abbiamo scelto di puntare sull’elettrico per avere zero emissioni. Abbiamo sviluppato un prototipo chiamato Odyssey 21: è equipaggiato da una coppia di batterie da 200 kW, per un totale di 500 CV di potenza. Con un peso ridotto di 1.600 Kg, potete ben immaginare che prestazioni toccheranno…”.
Le gare saranno organizzate a gironi, i vincitori passeranno alle eliminatorie, fino alla finale, per ogni tappa. Per gli spostamenti Agag ha detto: “Stiamo finendo di allestire una nave ad hoc, capace di sostenersi grazie ad energie rinnovabili. Sarà il nostro centro nevralgico per ogni appuntamento, e fungerà da sala controllo. Anche i suv utilizzeranno energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, per ridurre ancor di più l’impatto ambientale. Stiamo anche lavorando sull’idrogeno”.
Tutto ha il grande obiettivo di far aprire gli occhi ai cittadini del mondo sui danni che l’uomo sta facendo al pianeta, per dimostrare ancor più il fine sostenibile di questo progetto la comunicazione sarà solo digitale, senza alcuno striscione o altro mezzo, e alla fine dell’evento verrà piantato un numero di alberi pari alla superficie occupata temporaneamente per la gara. Ovviamente Alejandro Agag ci tiene a sottolineare che non verrà inquinato alcun luogo.