Ma è proprio vero che il diesel è finito?

Arrivano le indiscrezioni, non smentite, che anche FCA nel 2022 dirà basta ai motori diesel, ma sarà proprio cosi? E i diesel di oggi sono davvero un mostro da abbattere?

L’indiscrezione, al momento non smentita, che anche il gruppo FCA, come altri costruttori, abbandonerà lo sviluppo e la produzione di motori diesel dal 2022, sicuramente ha avuto vasta eco sulla stampa, ma in ogni caso il gruppo deve ancora prendere una posizione ufficiale sulla vicenda e il 2022 è ancora molto lontano e le cose possono ulteriormente cambiare.

Ma è poi proprio vero che un diesel Euro 6 è così terribilmente inquinante da dover essere soppresso? E poi chi percorre molti chilometri in auto e non solo in città, dove l’ibrido sembra essere una soluzione, con cosa andrà in giro? Con un’elettrica, certo, ma le colonnine ad alta capacità sono ancora poche, ci vogliono investimenti e il tempo non è moltissimo. Da un punto di vista strettamente tecnico un motore diesel è però più efficiente di un motore a benzina e in conseguenza di ciò emette meno anidride carbonica (CO2) per chilometro rispetto a un motore a benzina e quindi è più rispettoso dell’ambiente almeno per il problema del riscaldamento globale. Ma il diesel emette le terribili polveri sottili che soffocano le nostre città… peccato che un Diesel Euro 6 praticamente non ne emette: il temuto PM10 è sotto il limite di 0,005 Gr/Km. Per avere un termine di paragone, il riscaldamento degli edifici – che ne è la prima fonte – ha delle emissioni che sono il triplo di quelle dovute ai mezzi di trasporto, ma di tutti non solo degli Euro 6!

Comunque il diesel inquina: un Euro 6 emette 0,08 Gr/KM di ossido di azoto (NOX) contro lo 0,06 Gr/Km di un benzina che è sì il 25% in più ma è una quantità infinitesimale rispetto a tutte le attività umane che ne emettono. La produzione di particolato dovuta ai mezzi di trasporto è il 27% del totale ed è in costante diminuzione.

L’ibrido non è poi la panacea di tutti i mali: nelle vetture ibride non plug, quelle cioè in cui la propulsione endotermica (quasi sempre a benzina) dà la maggior parte della spinta del veicolo, il contributo dell’elettrico è importante solo nello start and stop in città, non nell’uso in tangenziali ed autostrada dove il motore a benzina funziona costantemente;  in questo tipo di utilizzo i costi di gestione sono ben superiori a quello di un diesel di ultima generazione, intrinsecamente più economico.

In conclusione, il problema dell’inquinamento atmosferico e delle decisioni tecniche che devono essere assunte è una cosa seria, va pianificata con attenzione, possibilmente senza farsi troppo trascinare dalle mode del momento o dagli slogan della politica.