Ecco come l’aerodinamica degli aerei arrivò nel mondo dell’auto

Tutto partì da André Lefebvre, l’ingegnere della DS, che aveva studiato e si era formato nella produzione di aerei

Parliamo del progetto della DS e dell’ingegnere che ne seguì i lavori, André Lefebvre, che prestava servizio alla produzione di aerei.

Egli infatti aveva imparato tutto in ambito di motori preso la Voisin, la fabbrica che si occupava della realizzazione di tutti i mezzi aerei utilizzati poi nella Grande Guerra dall’Aviazione francese. L’azienda ne produsse ben 10.000 e l’ingegnere seguì ogni passaggio, imparando qualsiasi nozione.

Fu alla fine del Conflitto che il signor Voisin iniziò ad interessarsi al mondo delle automobili, indirizzandosi verso il settore di lusso, e infatti creò delle vetture che possono essere considerate dei veri e propri capolavori, uscite dalle mani di chi aveva sempre lavorato alla produzione di velivoli.

Arrivò poi il momento della crisi del 1929 e ovviamente i veicoli di lusso ne risentirono parecchio. Così Voisin diede ad André Citroën la possibilità di assumere Lefebvre, che era il suo miglior tecnico e che avrebbe realizzato per la Casa auto degne di stima come la Traction Avant, la 2CV e la DS19.

Proprio la DS fu creata con dei materiali che permisero di ottenere una struttura molto leggera, ovvero la vetroresina e l’alluminio. L’ingegnere inoltre progettò una tenuta di strada eccezionale, grazie al baricentro sotto l’asse delle ruote, molto in basso. La massa era compresa tra i due assali, principalmente sulle ruote anteriori, che erano motrici e direzionali. L’aerodinamica della macchina era di alto livello, una profilatura al top che era in grado di garantire una deportanza significativa e quindi un coefficiente di penetrazione nell’aria molto basso e un’ottima aderenza al suolo. Per questi motivi l’auto raggiungeva un’elevata velocità di punta ed era in grado di ridurre i consumi significativamente.

Lefebvre aveva iniziato a studiare come realizzare la profilatura della macchina già nel 1937, seguendo le forme della Traction Avant e continuò durante la Seconda Guerra Mondiale, lanciando così alla fine degli anni quaranta una sagoma che somigliava ad una goccia d’acqua, con la parte posteriore più stretta di quella anteriore.

Ma le forme definitive furono tracciate tra il ‘53 e l’inizio del 1955, tanto che le prime DS, furono costruite praticamente a mano. Per preservare l’assoluta segretezza richiesta dai protocolli dell’epoca, Citroën effettuò tutti i test preliminari nei propri laboratori. Con poco più di 70 Cv, la DS19 superava i 140 km/h. Quando la potenza crebbe avvicinandosi ai 140 cavalli, le ultime DS arrivarono anche a toccare i 200 sul contachilometri.