Binotto ricorda così Schumacher: era unico

Mattia Binotto torna a parlare degli anni passati in Ferrari e racconta alcuni aneddoti su Michael Schumacher e il suo rapporto con l’ex pilota

Conosciamo tutti Mattia Binotto, ingegnere e dirigente sportivo italiano che dal 1995 è stato ingegnere motorista per Ferrari per poi diventare team principal del Cavallino Rampante nel 2019, fino al 2022.

Come ha sempre dichiarato, l’esperienza in Ferrari per Binotto è stata meravigliosa, al fianco dei migliori piloti di sempre, tra cui anche Michael Schumacher, con cui aveva un bellissimo rapporto. L’ingegnere, terminato il suo ruolo in Ferrari, ha ringraziato tutti i ragazzi che si impegnano costantemente in fabbrica, la vera forza di tutte le attività collegate alla Casa di Maranello, lo zoccolo duro di appassionati grazie al quale Ferrari va avanti nel tempo e riesce a far correre in pista la sua monoposto di Formula 1.

Le parole di Binotto sulla Formula 1 in Ferrari

L’ex team principal ha rivelato: “Dall’esterno non si ha una percezione esatta della complessa organizzazione strutturale e tecnica che c’è alle spalle di una vettura di Formula 1, a Maranello lavorano 1.500 persone”.

E ha aggiunto: “Ci sono cento persone che viaggiano in giro per il mondo, mentre le altre 1.400 pensano allo sviluppo della vettura. Dedicano il massimo delle energie per garantire ai piloti un prodotto sano, robusto e affidabile. Rappresentano il 95% della struttura e sono quelli che contano di più. In definitiva direi che i miei anni a Maranello sono stati meravigliosi”.

La Ferrari è decisamente rimasta nel cuore di Mattia Binotto. Il suo rapporto con la Rossa è terminato lo scorso anno, dopo quasi 30 anni. Negli scorsi giorni, come abbiamo visto, è stata presentata la nuova monoposto di Formula 1 del Cavallino Rampante, la SF-23.

In occasione della presentazione Binotto ha dichiarato: “Dall’esterno non si ha una percezione esatta della complessa organizzazione strutturale che c’è alle spalle della monoposto”. E anche: “Per vincere occorre sempre avere la macchina migliore. Un pilota fa la differenza per gli ultimi due decimi in pista, per talento, capacità di guida e carisma”.

Le parole di Mattia Binotto dedicate a Michael Schumacher

Negli anni in cui Binotto ha lavorato nella Scuderia Ferrari ha ovviamente avuto modo di stringere un gran rapporto di amicizia con i piloti, Michael Schumacher compreso, di cui non ha parlato spesso dal giorno del suo incidente.

Il nostro grandissimo ex campione iridato di F1 infatti, come ben sappiamo, ormai dal lontano 29 dicembre 2013 vive in un letto (nessuna conferma ufficiale sulle sue condizioni, la famiglia mantiene gran riserbo sulla situazione attuale sin dal giorno del terribile incidente) a causa di un tragico scontro sulle piste da sci.

Mattia Binotto ha vissuto fianco a fianco dell’ex pilota Schumi nei suoi anni di carriera, e oggi lo ricorda raccontando un aneddoto che – come ogni volta che sentiamo parlare di Michael – ci fa emozionare, che ci dice molto di com’era il campione: “Michael era straordinario: non soltanto per quello che ha vinto, ma per il suo carisma, la sua leadership, per quella mentalità vincente di cui abbiamo cercato di fare sempre tesoro, anche nelle esperienze successive”.

E aggiunge: “Noi eravamo abituati al pilota che, durante i test, si presentava dieci minuti prima del semaforo verde. Michael fece il primo giorno a Fiorano. Poi andammo all’Estoril: la partenza era fissata alle 9. Arrivammo alle 8.30 e Schumacher era già lì: fece un gesto eloquente, toccandosi l’orologio a sottolineare quanto fossimo in ritardo. Per lui alle 8 ci si riuniva e alle 9 dovevamo essere alla massima efficienza”. Un mito, ci manca.