Prova su strada della nuova Polestar 2: arriva in Italia la svedese elettrificata

Una storia di competizioni ed elettrificazione: Polestar è pronta ad entrare nel mercato italiano con uno stile essenziale e futurista, alti gli standard di sicurezza.

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Serena Cappelletti

Giornalista e Automotive Specialist

Giornalista, autrice e conduttrice di programmi tv, PR specializzata, sempre nel settore dell'Automotive. L'ultima esperienza l’ha vista responsabile della comunicazione dell'Autodromo Nazionale Monza. Interviste esclusive, prove auto e un nuovo format video: Serena è il volto [e la voce] di Virgilio Motori.

Il marchio Polestar nasce in Svezia dall’esperienza nelle corse a metà degli anni Novanta del secolo scorso. Ancora spinta dallo spirito competitivo, oggi produce principalmente veicoli elettrici. Polestar è presente in diciannove paesi, con headquarter a Goteborg e, a regime, tre stabilimenti produttivi: due in Cina cui si aggiungerà uno negli Stati Uniti che verrà aperto il prossimo anno.

Ad affiancare una filante coupé 2+2, la Polestar 1, nel 2019 è stata presentata la prima auto elettrica ad alte prestazioni della Casa svedese, che nel 2020 è arrivata su alcuni mercati internazionali e ora si affaccia anche sul mercato italiano: la Polestar 2.

Gli stilemi della Polestar 2 sono da fastback sportiva. Le linee aerodinamiche le conferiscono un coefficiente di penetrazione molto basso: il Cx è di 0,278. Con una lunghezza di 4,6 metri la Polestar si articola in una gamma su due livelli di batterie, due motori e due tipi di trazione.

Nello specifico: due motori e batterie long range (300 kW/ 660 Nm), un motore con batterie long range (170 kW/ 330 Nm) e un motore con batterie standard range (165 kW/ 330 Nm). Queste tre architetture sono declinate in altrettanti pacchetti: Pilot, Plus e Performance.

Il modello d’ingresso è la Standard Range Single Motor, che vede accoppiare la batteria da 69 kWh (67 kWh netti) al motore da 170 kW/231 CV e 330 nm di coppia. Lo stesso motore è installato anche nella Long Range: cambia il pacco battere che sale a 78 kWh (75 kWh netti). Entrambe le versioni con un solo motore hanno la trazione posteriore. Prestazioni 160 km/h di velocità massima e 7,4 secondi nello 0-100.

Al top della gamma c’è la Long Range Dual Motor che adotta la batteria di maggiore capacità da 78 kWh per alimentare due motori che raggiungono la potenza complessiva di 300 kW/408 CV e 660 Nm. Le prestazioni sono da vera sportiva: accelerazione da 0-100 km/h in 4,7 secondi ed una velocità massima di 205 orari; con un motore per ogni asse questa Polestar 2 ha la trazione integrale.

L’autonomia, misurata nei cicli di omologazione, cambia in base alle combinazioni tra motori e batteria: 474 chilometri le versioni con la batteria standard, 542 con la long range, e 482 la Polestar 2 con due motori.

Solo per quest’ultima è disponibile il Performance Pack (7.000 euro), nel quale si ritrova l’esperienza maturata nelle corse: la potenza sale a 350 kW/476 CV e vengono montati ammortizzatori Öhlins Dual Flow Valve regolabili, freni Brembo a quattro pistoncini, cerchi in lega da 20 pollici forgiati pneumatici Continental SportContact. Completano l’opera dettagli dorati firmati Polestar.

Due i sistemi di ricarica: in corrente alternata con il cavo standard da 11 kilo-Watt oppure in corrente continua fino a 155 kilo-Watt presso le colonnine Ultra Fast Charge. In questo caso è possibile portare la batteria da 10 all’80% della capacità in soli 35 minuti.

Gli interni sono caratterizzati da due display ad alta risoluzione: il cruscotto da 12,3 pollici e lo schermo centrale da 11,15 pollici. Oggi è una soluzione offerta da altre elettriche e ibride, ma la Polestar 2 è stata tra le prime a sposare integralmente il software di Google scegliendo la piattaforma Android Automotive OS, con, tra le tante app, Google Assistant e Google Maps con aggiornamenti costanti in tempo reale.

Polestar ci tiene a sottolineare che nessuno dei materiali utilizzati è di originale animale, ma tutti sono ricavati da fonti vegetali o riciclate.

Il livello tecnologico è molto elevato: la Polestar 2 riconosce il guidatore e si apre appena si avvicina e si accende appena si siede a bordo, non c’è un vero pulsante d’avviamento. Alcuni ADAS sono optional, come il Pilot Lite Pack che include funzioni come il Driver Assistance con Adaptive Cruise Control e Pilot Assist, una telecamera panoramica a 360 gradi, sensori di parcheggio, e Driver Awareness che include il Blind Spot Information System (BLIS) con il supporto alla sterzata, Cross Traffic Alert con supporto alla frenata, e Rear Collision Warning.

Prezzi: la Standard Range Single Motor parte da 52.200 euro, la Long Range da 55.700 euro e 59.200 per la Dual Motor. Attualmente sono ordinabili solo attraverso la piattaforma online, nel corso del prossimo anno apriranno a Milano e Roma due store.

A partire da quest’anno, Polestar prevede di lanciare un modello elettrico all’anno: il prossimo sarà la Polestar 3, SUV elettrico ad alte prestazioni svelato ad ottobre 2022 e già ordinabile con prezzi che partono da 94.900 euro. Nel 2023 dovrebbe seguire la Polestar 4, un SUV coupé elettrico più compatto ad alte prestazioni e nel 2024 sarà la volta della Polestar 5, una GT a 4 porte elettrica evoluzione della Polestar Precept, concept car creata nel 2020.