Ci sono tante gare automobilistiche nel mondo, ma ce n’è una che è probabilmente la più antica: si chiama Veteran Car Run ed è nata addirittura nel 1896, quando le automobili erano ancora degli strani oggetti sperimentali, ma già ben disposte a correre più veloci del vento.
Il percorso si svolgeva nel Regno Unito, partendo da Londra e arrivando a Brighton, per un totale di 87 km che oggi sono alla portata anche di un’utilitaria, ma all’epoca erano sinonimo di un percorso avventuroso, anche per i mezzi a disposizione e le strade dissestate.
La gara è stata ripresa alla fine degli anni ’20, già utilizzando vetture “storiche”, fino ai giorni nostri, quasi senza interruzione, esclusi gli anni della guerra e il 1947, condizionato dagli scarsi approvvigionamenti di carburante.
Attualmente, sono ammesse soltanto le auto che sono state costruite prima del 1905. Con un successo a livello internazionale: le veterane iscritte nelle ultime edizioni sono state ben oltre le 450, molto più delle partecipanti alle gare originarie.
Come da tradizione, la variopinta corsa si svolge nella prima domenica di novembre, e quindi nel 2013 avrà luogo domenica 3 novembre 2013. In quest’ultima edizione sono attese oltre 500 automobili, sempre realizzate prima del 1905: quasi un record.
Sembra impossibile che ancora così tanti modelli di “antenate” siano state restaurate, e soprattutto funzionanti, e in grado di poter affrontare un percorso vicino ai 100 km, magari con qualche aiutino da parte dell’assistenza.
Certo, se ci aspettassimo di vedere automobili dalle forme più o meno tradizionali, cadremmo in errore: i veicoli iscritti sono a volte delle specie di carri o carrozze, altre volte degli strani carri con tanto di comignolo come un locomotore, altre colte ancora dei tricicli a metà strada tra una motocicletta e un risciò.
Solo i più fortunati possono contare su una carrozzeria semi chiusa, ma sempre con le tipiche grandi ruote, a raggi o in legno, indispensabili per superare le asperità delle strade di allora.
Rifinite secondo l’uso con cui si costruivano le carrozze a cavalli. Insomma: un vero e proprio salto nel tempo, grazie anche ai costumi d’epoca indossati da alcuni equipaggi.
(a cura di OmniAuto.it)