Una Seat Leon a tre porte finora non s’era mai vista e tocca al pianale modulare MQB della settima generazione della Volkswagen Golf partorirla. Si chiama SC, alias Sport Coupé, ed evolve il design dinamico della Leon a 5 porte rispetto alla quale viene a costare qualcosa in più. La Seat Leon SC sarà la versione più giovanile della compatta spagnola fino al 2014, momento in cui la gamma si amplierà con la più sportiva Cupra.
La maggiore dinamicità della SC parte dall’esterno, con una carrozzeria più bassa di 1,8 cm e il passo ridotto, anche se di pochi millimetri. Cambia poi la forma del terzo montante, inclinato in avanti per ricordare le coupé, e le portiere, più lunghe. Nell’abitacolo bisogna rinunciare a qualcosa in termini di spazio e, soprattutto, accettare qualche compromesso al momento di salire e sedersi sul divano posteriore. Niente di particolarmente estremo, comunque, e poi, una volta dentro, si può contare su uno spazio paragonabile a quello della berlina a 5 porte. Anche il bagagliaio ha una buona capacità (380 litri).
L’esperienza di guida della Leon SC inizia con un sedile del conducente ergonomico, con finiture di qualità e mai così vicine alla cugina più ricca Volkswagen Golf. Per limitare la concorrenza interna in alcune soluzioni la tedesca supera la spagnola, come nel caso dello schermo del sistema di infotainment sulla plancia (optional) da 5,8 pollici. Un po’ piccolo per lo standard che si sta diffondendo nel segmento C delle auto medie compatte. Per 50 chilometri abbiamo guidato la SC con il motore 2.0 TDI da 150 CV, che non si lascia mai andare a scatti rabbiosi, perché preferisce spingere con costanza ed equilibrio. L’allestimento Style è in linea con l’impostazione turistica data alla risposta del motore e alle tarature di sterzo e sospensioni, che suggeriscono uno stile di guida più rotondo che spigoloso. In altre parole, per la versione Sport Coupé della Leon si vorrebbe qualcosa di più pepato, che ricompensi la rinuncia alla maggiore comodità delle 5 porte. Particolarmente curata, invece, l’insonorizzazione.
Più in sintonia con le aspettative è la Leon SC FR, che ha un assetto più basso e rigido, cerchi in lega da 18 pollici e la personalizzazione elettronica dei parametri di guida sulle tre modalità del sistema Seat Drive Profile (eco, comfort e sport). Senza però intaccare l’equilibrio tra prestazioni ed efficienza: a fronte di una velocità massima di 215 km/h e di un tempo di accelerazione 0-100 km/h di 8,2, il costruttore dichiara un consumo medio di 4,1 litri di gasolio ogni 100 km.
Questo il quadro di una 3 porte dinamica turbodiesel che nell’allestimento FR ha un listino di 23.430 euro, in cui sono compresi climatizzatore automatico bizona, al controllo di velocità, passando per la radio con schermo touch screen da 5,8 pollici, Bluetooth e cerchi da 17 pollici. Per 24.720 euro (26.220 euro con il cambio automatico doppia-frizione DSG) ci si porta a casa una Leon SC 2.0 TDI FR, potendo scegliere nella lista degli optional anche i proiettori full LED, un primato per la categoria.
Nella gamma Leon SC ci sono infine i propulsori a benzina sono TSI 1,2 litri da 86 CV o 1.4 TSI da 122 CV, con prezzi compresi tra i 17.620 e i 21.880 euro. Gli altri motori a gasolio sono invece il 1.6 TDI da 90 CV o 105 CV e una versione più potente del 2.0 TDI, da 184 CV. Tutte le motorizzazioni previste sono abbinabili ai tre allestimenti disponibili: Reference, Style o FR.
(a cura di OmniAuto.it)