Sicurezza in auto: arriva l’obbligo dei seggiolini anti-abbandono

Secondo le ultime notizie la nuova manovra del Governo prevederà l'obbligo di installare in auto un segnale di allarme anti-abbandono

Nuova stretta del Governo sui guidatori, con l’obbligo di installare in auto un segnale di allarme anti-abbandono per bambini. La commissione Trasporti della Camera in queste ore ha approvato alcuni emendamenti riguardo la manovra che presto passerà all’esame della commissione Bilancio. Se le nuove indicazioni dovessero ottenere l’approvazione diventeranno obbligatori i dispositivi che segnalano la presenza di un bambino lasciato da solo in auto dai genitori.

Da tempo si discute l’introduzione di provvedimenti che possano evitare tragedie familiari che hanno sconvolto tutta l’Italia. Il primo a lanciare l’idea fu il papà di Luca Albanese, il bambino di due anni morto a Piacenza dopo essere stato dimenticato sotto il sole per ben otto ore. A chiedere una proposta di legge per rendere obbligatorio il dispositivo sonoro del seggiolino che informa della presenza di altre persone nell’auto, era stato proprio quel padre disperato, che aveva creato tempo fa il gruppo Facebook: “Mai più morti come Luca”. All’epoca la sua idea aveva raccolto in pochissime ore migliaia di adesioni e oggi sono oltre 65mila le persone che hanno chiesto di predisporre nelle auto un segnale di allarme per evitare tragedie simili.

D’altronde, secondo gli ultimi dati, sono sempre di più i piccoli che perdono la vita dopo essere stati dimenticati in auto sul seggiolino. In base ad una ricerca, solamente negli Stati Uniti, ogni dieci giorni un bambino muore per questo motivo. Per Kidsandcar.org l’87% dei decessi colpisce bambini fino a 3 anni di età e nel 55% dei casi a dimenticarsi di loro sono proprio i genitori. Oltre al papà del piccolo Luca, ad unirsi a questa richiesta accorata è stato anche Lucio Petrizzi, che dimenticò sua figlia, la piccola Elena, sotto il sole: “Ricordo che fino a metà del tragitto Elena cantava Pippi Calzelunghe – aveva raccontato al Corriere dopo la tragedia -, ricordo il rallentare del canto. Pensai si fosse addormentata. E continuai a guidare verso l’asilo, ma pensando alle incombenze del giorno”. Per il Governo i nuovi dispositivi obbligatori potrebbero salvare la vita di molti bambini ed evitare il ripetersi di tutto questo.