Bella, agile, scattante ed eco-sostenibile. The Phoenix, automobile costruita sullo scheletro di una Bmw 528i da Eric Lundgren, amministratore delegato della IT Asset Parteners, è un’auto elettrica quasi del tutto ricavata da rifiuti elettronici. Batterie agli ioni litio da 165 kh, un motore AC-50 e la centralina di un vecchio carrello elevatore. Tutto è partito da questi semplici elementi. Un virtuoso esempio di riciclo su quattro ruote che ha dimostrato come sia possibile creare una vettura da record utilizzando soltanto scarti tecnologici. Il veicolo è riuscito, infatti, a strappare il record mondiale di percorrenza detenuto, fin dal 2013, dalla Tesla Model S, l’autovettura che secondo le stime del patron Elon Musk cambierà radicalmente il mondo della mobilità internazionale.
Con una singola carica la Phoenix, il piccolo gioiellino di ecosostenibilità ed emblema del riciclo estremo, è riuscita a percorrere 990 miglia. Più di 1.500 chilometri senza mai doversi fermare per effettuare rifornimento. Una prestazione incredibile che ha vaporizzato il precedente record strappato dalla Tesla Model S che lo scorso settembre riuscì ad effettuare 670 miglia con una singola carica di energia.
Realizzare questo piccolo gioiellino elettrico, nato dalle ceneri tecnologiche di altri prodotti riciclati intelligentemente, ha richiesto l’investimento di 14mila dollari. La Phoenix ha dimostrato di essere non solo una vettura performante, capace di muoversi per lunghi chilometri con un solo pieno di energia, ma anche una testimonianza di come sia possibile combattere lo spreco elettronico, un fattore che è destinato a crescere sempre più tenendo conto di quanto sono diffusi i veicoli elettrici.
“Tutto è partito dal riciclo delle batterie dei vecchi veicoli – ha spiegato Lundgren – per trasformarli in quelle delle sedie a rotelle. Abbiamo anche utilizzato vecchi pannelli solari per introdurli in Cambogia, in modo da convincere la popolazione locale a non utilizzare più cherosene”. Lundgren, con la realizzazione di questo esemplare, ha voluto mandare un messaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi del consumismo e dello spreco elettronico, fattori che possono avere ripercussioni molto negative sull’eco sistema.