A Parigi la Fia Hall Fame, la galleria dedicata ai piloti vincenti di Formula 1

In mostra anche la prima Alfa Romeo 158, l'alfetta che vinse il primo campionato mondiale

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Virgilio Motori

Redazione

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A Parigi è stata inaugurata la “Fia Hall of Fame”, una esclusiva galleria nata nel cuore della capitale francese per celebrare la storia della Formula 1 e dei suoi protagonisti. All’interno della sede parigina della Federazione Internazionale dell’Automobile in Place de la Concorde si celebrano quei 33 piloti che almeno una volta hanno alzato al cielo il trofeo più importante del mondo automobilistico.

La regina dell’esposizione è l’Alfa Romeo 158 “Alfetta”, la bellissima vettura guidata dall’abile pilota Nino Farina che vinse il titolo mondiale del 1950. La vettura è parte integrante della colleziona Fca Heritage, il dipartimento del museo storico Alfa Romeo che si occupa della promozione del patrimonio dei marchi italiani legati alle gare automobilistiche. Protagonista assoluta fin dai suoi esordi, l’Alfa abbandonò il campionato di Formula 1 nel 1988. Nel 2018, a 30 anni di distanza dalle ultime gare disputate dalla storica casa automobilistica italiana, l’Alfa tornerà, grazie all’accordo con la scuderia Sauber, a far rombare i motori sulle piste più esaltanti del campionato mondiale di Formula 1.

Anche nel 1951, appena un anno dopo l’esaltante vittoria di Farina, Juan Manuel Fangio, a bordo di un’Alfa Romeo 159, completamente costruita con tecnologie prebelliche risalenti agli Anni 30, riuscì a vincere il campionato del mondo.

Il motore di questo esemplare storico era un otto cilindri in linea, esemplare mai visto prima, con distribuzione bialbero e alimentazione Roots. Il cambio era in blocco con il differenziale sul ponte posteriore. La potenza in prima battuta era di 195 CV ma già nel 1939 salì a 225 CV. Con una velocità massima di 232 km/h, la snella monoposto debuttò alla Coppa Ciano del 1938 conquistando le prime due posizioni davanti a un pubblico entusiasta; seguirono il GP di Milano e una serie di vittorie che si chiuse prematuramente con il GP di Tripoli 1940, quando lo scoppio della guerra interruppe tutte le competizioni”.