Nuova Alpine A110R: la versione più estrema

Alpine riprogetta la nuova A110R modificando il peso e rivoluzionando alcuni componenti per ridurre i chili della vettura: ecco tutte le novità

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Ancora più leggera, ancora più veloce ed estrema. In Renault nulla è lasciato al caso e in sponda Alpine lo studio delle vetture nei minimi dettagli può portare un’auto a essere smussata, dimagrita ed estremizzata a livelli impensabili. Ed è un po’ quello che successo con Alpine A110R, che grazie al carbonio e alla rivisitazione di alcuni componenti sembra essere stata messa “a dieta”.

La nuova Alpine leggera ed estrema

Parlare di dieta per un’auto è un paradosso, eppure la silhoutte della Alpine A110R ha perso qualche forma, come fosse stata messa a digiuno dai suoi ingegneri. Così, per ovvie ragioni, non è stato e si è andati anzi di scalpello, in modo figurato, per smussare quei dettagli che hanno permesso di ridurre in maniera drastica il peso.

Per un’auto che ora pesa 1.082 kg, 34 in meno rispetto alla A110S, perderne 10 è quanto dire soprattutto se le modifiche fatte alla vettura non sono poi così rivoluzionarie. La nuova Alpine A110R, infatti, sfrutta principalmente il carbonio e la rivisitazione di alcuni componenti per alleggerirsi.

Uno dei primi componenti da notare, ovviamente, sono i cerchi 100% in carbonio, sviluppati in partnership con il fornitore Duqueine, che contribuiscono fortemente alla riduzione di peso del modello, facendo guadagnare 12,5 kg sulla massa. Con una struttura identica con otto raggi all’anteriore e al posteriore e una flangia anteriore traforata per il raffreddamento ottimale dei freni ed una flangia posteriore piena per migliorare l’aerodinamica, i cerchi tolgono peso e danno qualcosa in più.

In carbonio anche i sedili, con una struttura monoscocca al 100% costruita col materiale leggero. Grazie all’utilizzo della fibra di carbonio e al lavoro compiuto per alleggerire il sistema di scorrimento, Alpine è riuscita addirittura a togliere 5 chili dalla struttura che conta poi in una nuova cintura di sicurezza con esclusivo sistema a 6 punti Sabelt che ha permesso di ridurre ulteriormente il peso di 1,5 kg.

Anche nel lunotto posteriore c’è traccia di carbonio, con l’opacizzazione che sostituisce la paratia in cristallo che per essere resa ancor più leggera trova la griglia di aerazione direttamente scolpita nell’alluminio ed inserita tra la pelle e il rivestimento.

Lo studio di Alpine

Dietro a tutte queste modifiche, va detto, c’è uno straordinario studio da parte di Alpine e del suo team che ha ottimizzato le funzioni di ogni singolo componente modificato. Dagli elementi interni a quelli esterni, infatti, non è mancata una fase di progettazione accurata che rispondesse allo stesso obiettivo comune, ovvero eliminare il peso supplementare e “inutile” a bordo.

Per fare un esempio, le prese d’aria sul cofano anteriore sono state ottenute assemblando il rivestimento con la pelle, evitando così di aggiungere due elementi in più. Le cerniere, i rinforzi e gli elementi di collegamento sono stati invece progettati con l’obiettivo di creare un’auto performante, che potesse beneficiare delle competenze e del know-how di Alpine in termini di ricerca della massima agilità e leggerezza.

La traduzione? Un’auto che come detto è scesa a 1.082 kg che gli permette di avere un ottimo rapporto peso potenza di 3,6 kg/cv e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,9 secondi.