Novità Fiat: i nuovi modelli saranno prodotti in Algeria

Fiat espande i propri confini e sbarca in Africa dove, entro la fine del 2023, verrà affidata allo stabilimento di Orano una produzione sempre più importante

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Redazione

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Fiat amplia i propri orizzonti produttivi andando ben oltre i confini nazionali per sbarcare in Africa. Stellantis, infatti, ha di recente annunciato di voler sfruttare a pieno uno degli stabilimenti d’avanguardia presenti in Algeria, nello specifico nel comune di Tafraoui, nella Wilaya di Orano, dove oltre 40 ettari di terreno sono pronti ad accogliere un’attività produttiva via via sempre più ricca.

L’Algeria accoglie Fiat a Orano

Ad annunciare lo sbarco di Fiat in Algeria, a 423 chilometri dalla capitale Algeri, è stata la stessa Casa torinese che, con Stellantis, ha firmato l’accordo-quadro col governo algerino lo scorso 13 ottobre. Si tratta di un documento storico che, secondo quanto deciso nero su bianco, porterà la produzione di oltre 90.000 veicoli l’anno dal continente africano, con i numeri che anno dopo anno andranno a migliorarsi.

Il target dei 90.000, infatti, è quello massimo che Orano riuscirà a raggiungere nei prossimi anni, ma inizialmente la prima fase di lancio vedrà lo stabilimento impegnato nella produzione di 60.000 vetture. L’avvio delle attività è previsto entro la fine del 2023, con il governo locale che si è detto più che soddisfatto per l’accordo siglato col colosso internazionale delle quattro ruote.

Il direttore delle operazioni per il Medio Oriente e il Nord Africa (Mena) di Stellantis Samir Cherfan si è detto entusiasta per l’accordo, così come il ministro dell’Industria algerino Ahmed Zaghdar che ringraziando Fiat e il gruppo per la fiducia accordata ha incensato la stessa Stellantis definendola uno dei più importanti complessi dell’industria automobilistica al mondo (qui vi abbiamo parlato del successo di Fiat 500e).

Dove sarà lo stabilimento e cosa verrà prodotto

Dalle promesse, dai numeri nero su bianco negli accordi siglati tra Algeria, Fiat e Stellantis, si dovrà poi passare ai fatti, ovvero alla traduzione reale dei numeri presenti nei documenti firmati tra le parti. Il monte produttivo dei 90.000 veicoli provenienti dall’Algeria, ben presto, potrebbero portare anche a specifiche mansioni per lo stabilimento di Orano che, come detto, si estende su un terreno di 40 ettari.

Vicino allo stabilimento c’è anche un’area di oltre 80 ettari che sarà invece dedicata a fornitori locali e aziende di subfornitura, con l’intenzione delle autorità algerine di sviluppare un vero e proprio ecosistema attraverso un piano di integrazione locale. Nei piani di Fiat tutto è pensato nel minimo dettaglio, con la Casa che penserà infatti anche allo sviluppo delle attività industriali, dei servizi post-vendita, della fornitura dei pezzi di ricambio e della formazione di manodopera.

Quel che è certo è che dall’Algeria, nei prossimi anni, arriveranno numerosi modelli del marchio torinese. Infatti, negli accordi siglati a ottobre, da Orano dovrebbero arrivare ben quattro modelli che, secondo quanto trapelato, non saranno solo autovetture. Il governo algerino non si è ancora sbilanciato nel dire quali saranno i veicoli prodotti, ma sembra che Fiat abbia affidato allo stabilimento la produzione di veicoli commerciali leggeri. Per Orano, dunque, il gruppo avrebbe messo in campo degli importanti investimenti per attuare una rivoluzione che porterà a Fiat una ventata di novità dall’Africa e, perché no, anche dal vicino Medio Oriente dopo aver annunciato il debutto nel tanto ambito metaverso.