Il calo del mercato auto italiano continua senza sosta, il Ministero dei Trasporti ha rilasciato i dati del mese di giugno appena trascorso: il totale delle vetture immatricolate è 132.457, questo corrisponde ad un -23.13% rispetto a giugno 2019.
Facendo un’analisi del primo semestre dell’anno, possiamo dire che il mercato è praticamente dimezzato, la flessione registrata infatti (paragonando i numeri del 2020 a quelli del 2019) è del 46.09%, con un totale di 583.960 auto vendute da gennaio a giugno 2020. Il Centro Studi Promotor ha commentato: “Ancora un dato fortemente negativo dal mercato automobilistico italiano. Il risultato appare ancora più negativo se si considera che, con la fine della quarantena, a giugno il mercato avrebbe dovuto recuperare almeno una parte delle mancate vendite di marzo, aprile e maggio”.
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, commenta ancora: “Il quadro è cupo e si inseriscono aspettative per il prossimo futuro tutt’altro che positive. Dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor a fine giugno emerge che il 70% dei concessionari dichiara bassi livelli di acquisizione di ordini, mentre il 62% lamenta anche una insoddisfacente affluenza ai saloni di vendita di interessati all’acquisto”.
Dice la sua anche Michele Crisci, presidente dell’UNRAE: “Nonostante la quasi completa riapertura dell’economia, continua a giugno l’emorragia di immatricolazioni per la crisi senza precedenti innescata dal Covid-19, con una perdita che, senza il giorno lavorativo in più, sarebbe stata di quasi il 30%. La ripartenza delle attività economiche non basta a riavviare la domanda di autovetture. Germania, Spagna e Francia hanno già approvato piani di sostegno, prosegue l’assordante silenzio del Governo italiano”.
Infine il commento di Paolo Scudieri, presidente dell’ANFIA: “Permane un grave calo anche a giugno, la perdita si è dimezzata rispetto a quella del mese di maggio e siamo di fronte a segnali di ripartenza timidi, riconducibili perlopiù allo smaltimento di ordini accumulati e rimasti inevasi prima della chiusura dei concessionari per il lockdown. I ritmi di ripresa delle vendite sono e saranno lentissimi perché crisi economica e clima di incertezza rappresentano un mix letale per le decisioni d’acquisto di consumatori e imprese”.
Come ha sottolineato Scudieri, in questi giorni si deciderà qualcosa in merito alla conversione in legge del Decreto Rilancio, entro il 18 luglio. È il momento di incentivare il mercato, farlo ripartire, cercare di rilanciare i livelli produttivi dell’industria italiana nel suo insieme e del sistema Paese. (Fonte ANSA).