Gli Stati Uniti conoscono una crisi economica che, con le dovute differenze, viaggia in parallelo con la nostra: sicuramente, le risorse pubbliche non sono più quasi “infinite” come quelle di una volta.
Fa dunque notizia l’iniziativa da parte di alcuni facoltosi americani, a capo di importanti aziende, che hanno raccolto la somma di 8 milioni di dollari (circa 5.8 milioni di euro) per dotare la polizia e i pompieri di Detroit di rispettivamente di 100 automobili e di 23 ambulanze per il soccorso medico d’emergenza.
Fino a qui la notizia sembra totalmente positiva: oltretutto, l’operazione ha avuto una vasta risonanza pubblica, con una cerimonia di donazione che si è svolta alla metà di agosto.
Dov’è il problema? La stampa locale ha scoperto che alcune delle auto della Polizia hanno seri difetti di sicurezza.
Quale sia il modello difettoso non lo sappiamo, anche se conosciamo i nomi delle auto scelte per comporre il nuovo parco macchine, tutte berline a 4 porte di impostazione classica, come vuole la tradizione: la Chevrolet Caprice, la Ford Taurus e la sportiveggiante Dodge Charger.
Tre vetture scelte fra i listini dei tre grandi gruppi di costruttori americani, per non far torto a nessuno. In realtà, i problemi non riguardano le automobili di partenza, ma l’elaborazione per l’impiego come auto della Polizia.
La prima parte incriminata è il pannello che separa i posti anteriori da quelli posteriori in plexiglass, che sarebbe stato già perforato; la seconda, il sedile del passeggero anteriore che, nell’allestimento, è collocato troppo vicino alla plancia.
Nel primo caso, un prigioniero può facilmente tentare la fuga rompendo il pannello di separazione e occupando l’abitacolo; nel secondo, un eventuale urto in servizio, ad esempio dopo un inseguimento, può diventare ancora più pericoloso per l’agente seduto a fianco del guidatore, in caso di esplosione dell’airbag.
La Polizia è stata rassicurata dal costruttore che le parti a rischio saranno modificate; al momento attuale, sembra però che le auto in uso siano ancora quelle difettose.
Auto insicure di pubblica sicurezza, insomma.
(a cura di OmniAuto.it)