Fumo bianco dalla marmitta: quali sono le cause e cosa fare

Fumo bianco dalla marmitta della macchina, vediamo quali possono essere le cause e le soluzioni pratiche per mantenere il veicolo in perfetta forma

Foto di Francesco Menna

Francesco Menna

Ingegnere Meccanico

Laureato in Ingegneria Meccanica, sono un appassionato di motori e musica. Quando non scrivo, suono la chitarra. Il mio sogno? Lavorare nel mondo automotive.

Vedere fumo che fuoriesce dalla marmitta non è mai un buon segno. Qualora succedesse, è importante definirne le cause, che possono essere diverse in base al colore del fumo stesso. Di solito non c’è da preoccuparsi eccessivamente, a patto di far controllare la vettura da un meccanico. Tuttavia, possono verificarsi dei casi più gravi, in cui la causa può essere anche un guasto al motore. I colori del fumo possono essere:

  • grigio/nero, nei motori Diesel, se l’impianto di scarico e alimentazione sono sporchi;
  • azzurro, se il propulsore brucia olio e, quindi, in caso di eccessivo consumo di lubrificante;
  • bianco, se c’è acqua in camera di combustione o nello scarico stesso.

Si tratta di una prima suddivisione qualitativa, poiché il fumo bianco dalla marmitta, in particolare, può formarsi per le ragioni più variegate.

Le cause

La fumata dal terminale di un’auto può essere causata da diverse ragioni, e la diagnosi precisa dipende da vari fattori come il tipo di veicolo, il carburante utilizzato e il sistema di scarico. Ecco alcune possibili cause:

  • in condizioni di freddo intenso, soprattutto se il motore non ha raggiunto la temperatura di esercizio ottimale, l’acqua presente nel sistema di scarico può condensare e formare fumo bianco. Questo è un fenomeno normale e, di solito, si risolve una volta che il motore si è riscaldato, magari attendendo qualche minuto prima di mettersi alla guida;
  • una perdita di liquido refrigerante nel propulsore può causare il passaggio del fluido nel sistema di scarico, producendo vapore. Il motivo per cui accade ciò è da imputare o alla guarnizione della testata bruciata o a un guasto al radiatore. Il veicolo perde potenza, oltre a surriscaldarsi con più facilità;
  • un’insufficiente miscelazione di carburante e aria nel motore può portare a una combustione incompleta, generando fumo bianco. In questo caso, le cause sono da attribuire agli iniettori sporchi, a una regolazione errata del sistema di alimentazione del carburante o a problemi nella camera di combustione;
  • la presenza di olio nel sistema di scarico, a causa di guarnizioni difettose o anelli di tenuta danneggiati, può essere responsabile della fumata dal terminale. Questo fenomeno è spesso associato a un consumo anomalo di olio;
  • se il veicolo è dotato di un turbocompressore, problemi come la rottura del turbo o perdite di olio possono contribuire a creare questo fenomeno.

Come e cosa controllare in autonomia

Nel caso in cui si notasse l’emissione di fumo bianco dalla marmitta, la prima cosa da fare è verificare se, una volta raggiunta la temperatura di esercizio del motore, il problema persiste e dura nel tempo. Se questo accade è necessario anche controllare il livello del liquido refrigerante, per scongiurare la presenza di eventuali perdite. Successivamente, bisogna passare al sistema di alimentazione del carburante: in particolare, aprendo il cofano motore, è importante verificare che gli iniettori siano puliti e correttamente funzionanti.

Lo step successivo è assicurarsi che non ci siano perdite d’olio, controllando le guarnizioni della testata e gli anelli di tenuta. Infine, nel caso fosse presente, bisogna verificare anche il turbo. Si tratta però di un’operazione più complessa, che è meglio affidare a un meccanico qualificato. In generale, tuttavia, quando si nota fumo bianco persistente dalla marmitta e non si riesce a identificare o risolvere il problema in autonomia, è consigliabile portare il veicolo presso un’officina specializzata. Un professionista può condurre test più approfonditi per individuare la causa con maggiore precisione. Ignorarla potrebbe portare a danni maggiori e costi più elevati di riparazione in futuro.