Talvolta, il destino fa scherzi terribili. Immaginate di parcheggiare l’auto, per poi tornare a recuperarla e non trovarla: panico, è stata rubata? O l’avevo messa in sosta vietata e mi è stata rimossa? O non mi ricordo più dove l’avevo piazzata?
Una volta chiarito che sono stati i ladri a portarla via, comincia la trafila burocratica, fatta di denunce alle autorità e al proprio assicuratore. Partita finita? Macché. Può riaprirsi se la vettura “sparita” riappare, cioè viene ritrovata. Tenetevi forte, perché la burocrazia non ha pietà.
Uno, se viene ritrovata una macchina rubata su cui era stata registrata al Pubblico registro automobilistico la perdita di possesso per furto, entro 40 giorni dal ritrovamento chiedete al Pra la registrazione del “rientro in possesso”.
Due, presentate il certificato di proprietà, su cui risulta la perdita di possesso del veicolo. Chiedere il duplicato contestualmente alla richiesta di registrazione del “rientro in possesso”, allegando la denuncia presentata agli organi di pubblica sicurezza. Serve il provvedimento emesso dalle autorità competenti con il quale si dispone la riconsegna del veicolo.
Tre, quanto si spende: l’imposta di bollo per la registrazione al Pra è di 32 euro se si utilizza il certificato di proprietà come nota di presentazione; 48 euro se si utilizza il modello Np3C. Se ci si rivolge a una delegazione dell’Automobile Club o a un’agenzia pratiche auto, si paga di più, in base alla tariffa pratica (i prezzi sono liberi, per via della liberalizzazione).
Quattro, avvisate il vostro assicuratore: la Rca (se era stata stoppata dopo il furto, con relativo rimborso della parte spesa ma non giduta) è indispensabile per tornare a circolare. Bisogna inviare alla Compagnia il verbale di ritrovamento che ci è stato consegnato dalle autorità competenti.
Cinque. È necessario effettuare riparazioni in conseguenza del furto? Allora segnalate al perito incaricato il luogo di sosta dell’auto e aspettate un suo via libera per farle partire.
(a cura di OmniAuto.it)