Le auto in Italia sono sempre più vecchie

Numeri allarmanti dall'ACI: il parco auto non si rinnova e le rottamazioni sono calate drasticamente nel 2020

Il 2020 è stato decisamente un “annus horribilis” per il mercato delle auto che, tra lockdown e una serie di questioni che si protraggono nel tempo, ha registrato un calo delle immatricolazioni senza precedenti. Un quadro drammatico per il comparto automotive nazionale, una fotografia chiara che viene scattata da uno studio elaborato dall’ACI che sottolinea un dato preciso: in Italia abbiamo le vetture più anziane d’Europa.

Se l’anno che ci siamo messi alle spalle ha registrato una drastica diminuzione delle immatricolazioni, con oltre 500mila autovetture registrate in meno, è perché in tanti ormai puntano più sul posseduto che su nuovi investimenti. Stando alle voci esaminate dell’annuale rapporto statistico dell’Automobile Club, confrontati i numeri con gli altri major market d’Europa, i veicoli che circolano in Italia hanno un’età media di 11 anni e 10 mesi, invecchiamento aumentato di 5 mesi se confrontato alla fotografia che l’ACI stessa aveva dato al 31 dicembre 2019.

A resistere di più, tra le diverse alimentazioni, c’è l’auto a benzina che guadagna il podio delle “vecchie” con 14 anni e 9 mesi di età media, seguita dalle vetture a gasolio (10 anni e 4 mesi) e i veicoli benzina-GPL (10 anni e 3 mesi).

Conseguenza del mancato rinnovamento del parco auto nel nostro paese è l’ovvio calo delle rottamazioni. Stando ai dati elaborati, infatti, i numeri sottolineano un -12,6% rispetto al 2019 con soli 1.532.000 veicoli radiati nel 2020. Tra le regioni che hanno rottamato di più si registra la presenza del Friuli-Venezia Giulia, con un indice di 4,3, mentre all’ultimo posto c’è la Calabria, con 2,0 autovetture radiate ogni 100 circolanti. Il valore medio delle rottamazioni in Italia, stando alle stime, è di 3,3 ogni 100 unità circolanti.

Dallo studio ACI, che trova nella crisi economica la causa del rallentamento del ricambio del parco auto, emerge che il 25% delle auto rottamate apparteneva alle vecchie classi di inquinamento Euro 0, Euro 1 e Euro 2, ma quest’ultime sono oltre il 19% delle vetture che attualmente circolano in Italia. Tra le altre motivazioni che hanno bloccato il cambio generazionale delle quattro ruote c’è anche un mercato che si presenta di fatto al punto di saturazione. Il numero di auto in rapporto alla popolazione è infatti il più alto di sempre: 666 auto ogni 1.000 abitanti, 885 se si considerano tutti i veicoli in generale.

Il blocco della circolazione tra marzo e maggio 2020 ha influito poi pesantemente sulle spese relative al comparto auto. Con il calo netto degli incidenti, a diminuire è stata anche la voce economica per usare i veicoli: ben 30,7 miliardi in meno rispetto al 2019, con una spesa media sostenuta di 3.100 euro, inferiore del 20,6% rispetto all’anno precedente.