Twingo, Panda, Smart e le altre: le utilitarie più geniali. Foto

La francese compie 20 anni, ma non è la sola auto intelligente che ha segnato la storia

Vent’anni, per la legislazione italiana, sono sufficienti per l’iscrizione al registro delle auto “storiche”. Però, a guardarla oggi, una Renault Twingo prima serie sembra tutt’altro che un’auto d’epoca, se non forse per qualche plastica oggi un po’ fuori moda. Il principio era semplice: riprendere le idee di concretezza e praticità della storica Renault 4 in una modernissima forma a uovo, riprendendo da una monovolume la strumentazione centrale o i sedili posteriori scorrevoli.

L’interno era molto spazioso, grazie anche al parabrezza molto avanzato, con ingombri esterni minimi. Oggi la Twingo ha mantenuto alcune di queste caratteristiche, ma le sue forme sono più convenzionali, e la Twingo che verrà avrà qualcosa di singolare, ma non è ancora nata. La prima Twingo, allora, può dirsi la regina delle utilitarie, con le soluzioni più intelligenti?

Storicamente, ci sono modelli che hanno fatto scuola, come la citata Renault 4, o la sua antesignana Citroen 2CV, o in Italia le Fiat Topolino e 500. Poi c’è stata la nuova Panda, nei primi anni ’80: disegnata da Giorgetto Giugiaro, riprendeva i concetti di praticità delle utilitarie francesi, ma puntando su una forma “a cubo”.

Inizialmente, con interni molto originali, con il marsupio nella plancia o il sedile posteriore trasformabile anche in un’amaca. Diversa dalle altre è anche la Smart fortwo, nata dal padre degli orologi Swatch, Nicolas Hayek. Poi la parte automobilistica passò nelle mani di Mercedes: la Smart rimase corta, pratica, scattante e colorate, ma con una patina di “lusso”, abbandonando l’idea di un mezzo economico e personalizzabile, come i celebri orologi svizzeri.

Il concetto di auto cortissima da città è stato ripreso di recente dalla Toyota iQ, che ospita -più o meno- quattro persone, con una carrozzeria corta e larga. Poi c’è Mini, che nella prima edizione degli anni ’50 è stata un’innovativa antenata di tutte le utilitarie moderne per meccanica, forma e dimensioni.

La nuova generazione, made in BMW, è meno originale, ma la concept Mini Rocketman, un prototipo lungo meno di tre metri con tre posti e dal design giovanile, semplice e dalla gestione economica, potrebbe dire qualcosa di nuovo, se mai verrà costruito. L’ultima Fiat 500 o la Volkswagen up! avevano soluzioni originali nei prototipi, semplificati però nella versione di serie.

Particolari sono anche le tante “kei car” giapponesi di piccole dimensioni, come la Nissan Cube, un cubo su ruote con un’enorme porta posteriore tipo frigorifero, ma quasi nessuna è importata da noi. E, sempre dal giappone, arriveranno nuove compattissime con motori elettrici, come la futura Yamaha Motiv.e, nata dall’ingegnere F1 Gordon Murray. Insomma: la ventenne Twingo ha ancora qualcosa da dire in termini di funzionalità e originalità stilistica.

(a cura di OmniAuto.it)