Auto elettriche meno costose in Cina: il motivo

Il costo delle auto elettriche in Occidente è proibitivo, mentre in Cina costano addirittura meno di quelle a carburante: il perché del divario con l'Europa

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Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Il mercato delle auto elettriche è in crescita negli ultimi anni, anche se ancora i numeri registrati per il segmento delle automobili più ecofriendly in assoluto sono distanti anni luce rispetto a quelli sperati. Si tratta di una crescita lenta, dovuta anche all’ultimo periodo di crisi tra pandemia e guerra, che però punta ad aumentare sempre più, con la speranza di rendere più sostenibile la mobilità del futuro.

E nei prossimi anni, neanche a dirlo, a poter giocare un ruolo fondamentale e da leader nel settore potrebbe essere la Cina, Paese che oggi è avanti nelle vendite e dove i prezzi di una quattro ruote elettrica sono ben diversi rispetto a quelli registrati nel Bel Paese. Alla base di questo divario c’è di sicuro la differenza del costo della vita, ma anche dettagli sull’evoluzione del mercato dell’automotive negli ultimi anni.

Perché in Cina le auto elettriche costano meno

Chi ha provato ad approcciarsi all’elettrico in Italia sa bene che i costi sono tutt’altro che accessibili. Definite dal Governo un mezzo per ricchi, le elettriche infatti arrivano a costare davvero tanto nel Bel Paese, con cifre che superano di netto quelle registrate per le auto a benzina e diesel.

Analizzando nel dettaglio la situazione in Europa e in America, il costo medio delle elettriche nel Vecchio Continente  è di oltre 55.000 euro, mentre negli States la cifra cresce toccando addirittura i 63.000. Un balzo dei costi non di poco conto se si pensa che nel 2015, quasi dieci anni fa, i costi erano tra i 48.000 e i 53.000 euro.

Insomma, una situazione davvero complicata da qui ai prossimi anni, soprattutto se entro il 2035 arriverà lo stop alle auto con motore endotermico come auspicato da tanti. Ma al momento, almeno in Occidente, siamo tutto fuorché pronti. Diversa invece la situazione in Cina, dove il costo medio è di 31.000 euro, quasi la metà rispetto ai costi del 2015. Ciò vale a dire che le elettriche oggi costano il 33% in meno rispetto a un’auto a benzina o diesel. Perché?

Come detto c’è di sicuro il fattore legato ai costi della vita, col Paese asiatico che ha vantaggi lavorativi e sociali, come il costo del lavoro più basso, normative meno restrittive, ed anche vantaggi a livello geologico, come l’abbondanza di materie prime, e dunque la produzione di batterie a prezzo inferiore. Ma non solo, perché la vera differenza è nelle politiche industriali e commerciali diametralmente opposte rispetto all’Occidente.

Cina pronta al dominio del mercato elettrico?

Mentre in Europa, e soprattutto in Italia, si pensa in ritardo al cambiamento del parco auto, con misure come l’ecobonus che permettono di avere importanti sconti su auto elettriche di spessore, in Cina c’è stato poco o addirittura nessuno spazio alla discussione. Si è passati direttamente all’azione.

Libera da tradizioni e classe dirigenziale poco malleabile, il Paese asiatico ha quindi abbracciato subito il cambiamento, affacciandosi al mondo dell’elettrico in anticipo e registrando oggi numeri importanti. La traduzione è quindi una maggior offerta di auto elettriche, con la Cina che punta sempre più ad aumentare i numeri di vendita senza legare il tutto al mero guadagno.

Ecco quindi che gli analisti prevedono che entro la fine del decennio il mercato delle elettriche sarà principalmente a firma cinese, non tanto con marchi orientali, ma principalmente occidentali trasferitisi in Cina per sfruttare il trend.