Il dato che stronca le auto elettriche in Italia

I numeri dell'elettrico in Italia sono ancora in profonda crisi e i dati sulle vendite negli ultimi cinque anni mostrano un quadro allarmante per il futuro

I governi di tutta Europa vogliono puntare con forza e determinazione a una svolta sostenibile per la mobilità del futuro e la decisione di andare verso lo stop dei motori a benzina e diesel entro il 2035 è l’ennesima prova di questa volontà. Il futuro sembra parlare sempre più elettrico per le quattro ruote, ma oggi, a 13 anni dal possibile addio ai motori endotermici, c’è ancora tanto da lavorare per renderli appetibili sul mercato. Infatti i numeri delle vendite di auto elettriche in Italia non mentono e bisogna presto correre ai ripari per evitare scenari drammatici per l’industria dell’automotive del futuro.

Auto elettriche, l’appeal mancato in Italia

In una recente ricerca condotta da Format Research e commissionata da Federauto emerge infatti un quadro al momento critico per l’auto elettrica, con gli italiani che non avrebbero ancora recepito il futuro della mobilità. Negli ultimi cinque anni, infatti, solo l’1,9% delle vetture vendute è elettrica. I dati non sorridono alla tecnologia, che già deve far fronte a pesanti critiche da parte degli addetti ai lavori che la considerano poco matura considerando il peso che dovrà sostenere nei prossimi anni. Tra chi non ha scelto l’elettrico il 27,2% però si dice propenso a dotarsene nei prossimi anni, ma solo con agevolazione (alcuni incentivi sono stati prorogati, ve ne abbiamo parlato qui).

Il maggior richiamo all’elettrico, al momento, sembrerebbe arrivare maggiormente dai giovani e dai residenti delle grandi aree metropolitane, ma i numeri sono ancora troppo bassi per poter ipotizzare una svolta sostenibile per l’ambiente. Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, ha sottolineato che al momento il mercato dell’elettrico è al momento ristretto a una nicchia: “Le auto elettriche potranno acquisire in futuro nuovi spazi di mercato, man mano che diverranno più accessibili e il Paese si doterà delle infrastrutture necessarie”.

Ma se i numeri non si risolleveranno secondo le aspettative, potrebbe anche esserci un piano di riserva. Cosentino infatti ha osservato: “Penso anche che si possa pensare ad alternative all’elettrico, non ultimo l’idrogeno”.

Mercato auto, dove comprano gli italiani

Nella ricerca commissionata da Federauto a Format Research vengono inoltre analizzate le abitudini di acquisto degli italiani. Negli ultimi cinque anni, secondo quanto emerge dallo studio, un italiano su due preferisce comprare la propria vettura direttamente dal concessionario, col 70% delle persone che addirittura vuole evitare di passare dal web. Le ragioni che spingono gli italiani a rivolgersi al concessionario, rileva l’analisi, sono la fiducia (43%), seguita dall’assistenza nella gestione delle pratiche, in primis finanziamenti (29,3%) e l’ampia gamma di soluzioni di acquisto (25,2%).

Chi si è detto contrario all’acquisto via web, infatti, ha detto di preferire il contatto diretto col venditore, per sentire soprattutto i consigli in fase di acquisto. Il mercato è comunque smosso per gran parte dal passaparola (22%) e sulla qualità del marchio che porta alla fidelizzazione (21,8%). La stragrande maggioranza di chi si rivolge ai concessionari è inoltre molto soddisfatto del servizio, ma come spiegato dal presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, il futuro dei rivenditori è appeso a un filo. Se come vi abbiamo raccontato nei mesi scorsi il settore è in profonda crisi, Cosentino ha svelato che “il nuovo regolamento mette a rischio 72.000 posti di lavoro e il modello distributivo retrocede i concessionari al ruolo di semplici agenti e rischia di mettere a repentaglio l’1,8% del Pil”.