Audi, stop alla produzione di A1 e Q2

La Casa dei Quattro Anelli non produrrà più i due modelli a partire dal 2022, verranno sostituiti da altre vetture di lusso

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Redazione

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L’amministratore delegato di Audi, Markus Duesmann, durante una recente intervista, ha anticipato che la Casa automobilistica tedesca non produrrà più la Q2 e la A1. Stop definitivo per queste due vetture del marchio, che presto verranno comunque ‘rimpiazzate’ da modelli di lusso di più grandi dimensioni.

I nuovi obiettivi di Audi

La completa eliminazione dei modelli più piccoli della Casa chiaramente non sarà improvvisa, ma sarà un processo graduale seguito dal brand. Il più grande obiettivo di Audi è quello di aumentare i profitti. Sembrano quindi cambiare completamente le carte in tavola per il marchio, visto che fino ad ora i SUV compatti erano stati i modelli di maggiore successo nelle vendite. L’amministratore delegato Duesmann ha specificato che queste vetture di minori dimensioni non si faranno più; la Q2, vettura di successo lanciata ormai quasi 6 anni fa, nel 2016, non avrà alcun successore, perché all’interno del Gruppo Volkswagen è stato totalmente rivisto il ruolo del brand.

La gamma quindi si arricchirà di auto nuove, che nulla avranno a che vedere con questi due modelli compatti che spariranno man mano. Le parole dell’AD: “Stiamo dando la priorità ad altri segmenti. Abbiamo anche riallineato Audi come marchio premium. Limiteremo la nostra gamma di modelli verso il basso e la espanderemo verso l’alto”. Per quanto riguarda invece la piccola A1 (qui il listino prezzi) pare che le cose possano andare diversamente. Forse non sparirà completamente dalle linee di produzione del brand, ma verrà trasformata in un nuovo modello. Probabilmente si chiamerà Audi A2, ma non avrà assolutamente nulla a che fare con la vecchia A2 che la Casa dei Quattro Anelli produceva in passato.

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Fonte: Ufficio Stampa Audi
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I prossimi passi di Audi sul mercato auto

L’amministratore delegato Markus Duesmann ha dichiarato di voler dare “priorità ai modelli con la quota di profitto più alta”. E ha inoltre sottolineato due tematiche rilevanti per l’azienda, da una parte c’è la nuova ammiraglia di Audi, che molto probabilmente arriverà sul mercato a partire dal 2025 con delle novità ‘rivoluzionarie’ – sarà infatti realizzata su una nuova piattaforma e vedrà anche un apporto di sistemi tecnologici di ultima generazione – dall’altra parte c’è ancora la crisi dei chip da fronteggiare (e l’Europa oggi ha presentato un nuovo piano di ‘aiuti’ per risollevare il settore).

Non è di certo un segreto che la crisi dei microchip stia aumentando le difficoltà del settore auto, già profonde da ben due anni, a causa della pandemia di Coronavirus e dei conseguenti lockdown e chiusure forzate per il contenimento dei contagi. Anche per Audi la carenza di semiconduttori sta rallentando di molto la produzione e la consegna di auto nuove, ed è un problema che deve essere assolutamente risolto.

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Fonte: Ufficio Stampa Audi
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E infine la strategia di Audi vira anche verso il mercato cinese, è inevitabile. È possibile infatti che i marchi Audi e Volskwagen decidano di aprire un centro di sviluppo congiunto proprio in Cina, in cui lavorare a ritmo sostenuto per la produzione di veicoli iper connessi e tecnologici. C’è la necessità di “fare un passo avanti in termini di connettività, per soddisfare i clienti”, afferma l’AD.