Il legame tra auto e biciclette è sempre stato molto forte. Ci sono case automobilistiche di oggi che un tempo fabbricavano bici, come ad esempio Opel o Peugeot. Ci sono poi biciclette tecnologiche realizzate da case auto sportive, come Porsche o Mercedes.
Ora, con il lancio della coupé 2 posti 4C, anche Alfa Romeo ha colto l’occasione per presentare una bicicletta sportiva, che prende il nome di 4C IFD, e che è allestita a mano da Compagnia Ducale, specializzata nella realizzazione di prodotti con marchi del gruppo Fiat.
Qui siamo di fronte a un modello particolare, non solo perché porta un marchio storico italiano, ma soprattutto perché è disegnato direttamente dal Centro Stile Alfa Romeo. Il colore rosso con cui può essere dipinta la bicicletta e che permane comunque su dettagli come il copertone posteriore, ma anche la forma dinamica del telaio, fanno già immaginare un’attenzione dei designer alla sportività. Con alcune finezze: la forma complessiva ricorda un 4, e la sezione del telaio una “C”.
Però il legame con la 4C non si ferma qui: in analogia con la cellula in carbonio della coupé del biscione, anche la bici IFD (che sta per “telaio dal design innovativo”) ha una struttura in carbonio leggerissima, con un peso complessivo di soli 6,9 chilogrammi. Altra particolarità, le ruote anteriori in carbonio a profilo alto, e quella posteriore a raggi Aerospoke; altri dettagli sono in carbonio, mentre la parte meccanica è adeguata ad una bicicletta da corsa, a cominciare dai freni.
Non si tratta di una bicicletta comune, ma di un modello alto di gamma, e con produzione limitata. Questo influenza anche il prezzo di vendita, che parte da 3.500 euro e arriva fino a 9.000 euro, in base al tipo di componenti utilizzati; in ogni caso, la destinazione della 4C IFD non è soltanto l’Italia, ma sarà in vendita a partire da dicembre in Europa, America e Asia. Un mezzo da corsa, firmato Alfa Romeo e disegnato in Alfa Romeo, per tutti gli amanti dei mezzi veloci, ma in questo caso senza consumare neanche una goccia di benzina.
(a cura di OmniAuto.it)