Sigla del Fap C sul libretto di circolazione

Come capire se una vettura con motore diesel ha il Fap

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Redazione

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Il Filtro Anti Particolato (FAP) è un dispositivo capace di abbattere le emissioni di polveri sottili prodotte dai motori diesel. Il funzionamento del Filtro Anti Particolato si basa sull’aggregazione delle polveri sottili, prodotte dai gas di scarico, in agglomerati di particelle più grosse, che vengono intercettate da un filtro inserito nel condotto della marmitta.

In molti comuni, duranti i blocchi del traffico, le auto diesel possono circolare solo se dotate di Filtro Anti Particolato (anche se rispettano la normativa Euro 4).

La presenza del filtro FAP deve risultare obbligatoriamente dalla carta di circolazione, dove al rigo D1 oppure K deve essere presente una sigla specifica (Direttiva 2003/76 CE-B e anche la dicitura “Euro4 con disp. antiparticolato”).

Che cos’è il FAP

Innanzitutto, in poche parole, che cosa intendiamo quando parliamo di FAP? Si tratta di un dispositivo che – come abbiam detto – nasce essenzialmente per le auto diesel, obbligatorio dalla categoria Euro 4 in poi, e serve per catturare il particolato PM10, nome che deriva dalla sua dimensione di 10 millesimi di millimetro. Il termine più corretto per indicarlo sarebbe comunque DPF, Diesel Particulate Filter.

Il filtro antiparticolato ha uno scopo: limitare l’inquinamento di origine carboniosa, come le polveri sottili, che possono essere molto pericolose sia per la salute dell’uomo che per l’ambiente e l’aria che respiriamo. In particolare il FAP si trova nella parte terminale del collettore di scarico, ed è realizzato in un materiale poroso, in grado di filtrare queste particelle di particolato inquinanti. Il sistema elettronico dell’auto tiene costantemente monitorato il funzionamento del filtro specifico, effettuandone la gestione e il controllo periodico.